Non c’è più il prime time di una volta
Le piattaforme Over the top (Ott) permettono agli spettatori di vedere quello che vogliono, dove e quando vogliono. Hanno modificato profondamente le nostre abitudini di consumo di contenuti, conquistando nicchie importanti di pubblico e la pandemia non ha fatto che rafforzare questa tendenza. La proposta di contenuti video non è mai stata così ampia. La […]

Le piattaforme Over the top (Ott) permettono agli spettatori di vedere quello che vogliono, dove e quando vogliono. Hanno modificato profondamente le nostre abitudini di consumo di contenuti, conquistando nicchie importanti di pubblico e la pandemia non ha fatto che rafforzare questa tendenza. La proposta di contenuti video non è mai stata così ampia. La diffusione delle smart tivù in Italia (secondo l’ultimo rapporto Auditel-Censis, in Italia ci sono 42,7 milioni di televisioni tradizionali e 10 milioni di smart tivù) ha finito con l’unire due mondi: quello della televisione generalista e quello del web, disponibili sullo stesso telecomando, senza nemmeno doversi alzare dal divano, collegare un decoder o attaccare qualche cavo al pc.
Questa comodità ha sicuramente favorito una ‘fuga’ di pubblico verso un’offerta on demand, anche se va detto che i grandi eventi – è il caso del Festival di Sanremo – dimostrano ancora di essere in grado di catalizzare l’attenzione del grande pubblico, restando un’occasione unica per i brand che vogliono davvero arrivare a tutti. Non è un caso che siano proprio le piattaforme di streaming, quelle che fanno concorrenza alla tivù tradizionale, a inondarla con la propria pubblicità. Amazon, Netflix, Disney+, Dazn (con lo sport) raccontano quotidianamente al pubblico generalista le proprie offerte, gli appuntamenti esclusivi, le produzioni originali… Quelle di cui in tanti parlano, si veda il caso Squid game: solo se sei dentro la piattaforma puoi capire; se sei fuori dalla ‘bolla’ sei escluso.
Le piattaforme streaming cercano il pubblico tradizionale
Ci sono storie così originali da essere capaci di sorprenderci. Ed è proprio questo il concept della campagna firmata da Publicis Italia/LePub con la quale Netflix ha voluto celebrare proprio i suoi spettatori appassionati e con la stessa sensibilità anche quelli che riconoscono alla piattaforma questa originalità e che hanno portato il brand nella loro vita di ogni giorno e nella cultura pop. L’agenzia ha reso protagonista dello spot un elemento iconico di Netflix, utilizzato con ironia dai suoi spettatori proprio perché ormai familiare: il ‘Tudum’ che si sente ogni volta che inizia uno dei contenuti della piattaforma di streaming. Ed è proprio quel suolo a ricordarci che “quando una grande storia sta per iniziare, lo senti”. Quando è stata presentata la campagna? Proprio durante il Festival di Sanremo. Al pubblico della kermesse canora, non a caso, si è rivolto anche Amazon Prime Video con la nuova campagna pubblicitaria #UnSorrisoOvunque, ideata dall’agenzia Ogilvy. Sulle note di Salirò, successo di Daniele Silvestri presentato a Sanremo nel 2002, il commercial ha come protagonista una simpatica e improbabile squadra di astronauti composta dai volti delle due produzioni italiane Amazon Original più attese su Prime Video: la seconda stagione di Lol: chi ride è fuori (comedy show condotto da Fedez con Frank Matano), e Prisma (serie con i cameo di Achille Lauro e Francesco Cicconetti, in uscita prossimamente). Accanto a loro, astronauta d’eccezione nello spot anche Carlo Cracco, protagonista nell’autunno 2021 del travelog culinario di successo Dinner club. A coordinare la missione dal Centro di controllo, la coppia sportiva formata da Sandro Piccinini e Giulia Mizzoni, rispettivamente telecronista e conduttrice della stagione 2021-22 di Uefa Champions League su Prime Video. Due strategie diverse per due corazzate dello streaming desiderose di conquistare nuove fasce di pubblico e pronte ad aprirgli nuovi orizzonti. Perché è proprio vero: non esiste più il prime time di una volta…Categoria: Keep in touch

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