Lavorare da casa diventa un diritto
In Italia lo Smart working è diventato un diritto del lavoratore. Almeno ad alcune condizioni. Dopo il dibattito avviato in Germania dalla proposta del ministro del Lavoro Hubertus Heil di riconoscere per legge la possibilità di lavorare da casa, il tema è entrato anche nell’agenda del Governo. Nel decreto Rilancio si stabilisce, infatti, che fino […]

In Italia lo Smart working è diventato un diritto del lavoratore. Almeno ad alcune condizioni. Dopo il dibattito avviato in Germania dalla proposta del ministro del Lavoro Hubertus Heil di riconoscere per legge la possibilità di lavorare da casa, il tema è entrato anche nell’agenda del Governo. Nel decreto Rilancio si stabilisce, infatti, che fino alla cessazione dello stato di emergenza epidemiologica da Covid-19 i lavoratori dipendenti del settore privato con almeno un figlio sotto i 14 anni hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile, anche senza la necessità di stipulare accordi individuali, purché tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione.
L’idea di prolungare il lavoro da casa anche dopo la fine del lockdown non è nuova. Hanno già seguito questa strada numerose tech company, come Microsoft, Google e Amazon. Il CEO di Twitter Jack Dorsey ha scritto via mail ai propri dipendenti, informandoli della possibilità di lavorare da casa in modo permanente. Con eccezione del personale la cui presenza è necessaria per il mantenimento dei servizi, i dipendenti sono, dunque, autorizzati a non tornare più in ufficio.
Il social network ha incoraggiato le proprie persone a lavorare da casa sin dai primi di marzo 2020, quando il coronavirus ha iniziato a diffondersi negli Stati Uniti. “La compagnia non sarà più la stessa”, ha dichiarato in quei giorni Jennifer Christie, Responsabile delle Risorse Umane di Twitter, a BuzzFeed. “Le persone che erano riluttanti a lavorare da remoto scopriranno che possono crescere in questo modo. I manager che non pensavano di poter gestire i team a distanza avranno una prospettiva differente. Sono convinta che non torneremo indietro”.
Dorsey ha fatto sapere che la compagnia intendeva lavorare in modo “distribuito” già prima dell’avvento del Covid-19, ma la pandemia ha costretto ad anticipare il cambiamento. Nella mail inviata ai dipendenti, il CEO ha comunicato che difficilmente Twitter riaprirà i suoi uffici prima del mese di settembre 2020. Fino a quella data sono stati cancellati anche i viaggi di lavoro, così come gli eventi che prevedono la presenza fisica delle persone fino alla fine dell’anno. La società ha, infine, deciso di aumentare a 1.000 dollari l’indennità per le attrezzature necessarie al lavoro da casa per tutti i dipendenti.

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