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giovedì, 18 Settembre, 2025

Dobbiamo rassegnarci a vivere nell’inflazione?

In questo inizio d’anno la congiuntura economica continua a essere fortemente contraddistinta da inflazione e incertezza, con effetti negativi sui bilanci delle famiglie e sui consumi: tra le conseguenze più immediate c’è la costante riduzione del potere d’acquisto da parte delle persone, alle prese con un’immobilità salariale che rischia di comprometterne il futuro.  Su questo […]
9 Febbraio 2023
Di: Elisa Marasca
9 Febbraio 2023
In questo inizio d’anno la congiuntura economica continua a essere fortemente contraddistinta da inflazione e incertezza, con effetti negativi sui bilanci delle famiglie e sui consumi: tra le conseguenze più immediate c’è la costante riduzione del potere d’acquisto da parte delle persone, alle prese con un’immobilità salariale che rischia di comprometterne il futuro.  Su questo tema si dibatterà con gli ospiti di PdM Talk del 10 febbraio, nella puntata dal titolo Una vita da inflazione: come si vive nell’economia dei prezzi alti?. E anche se secondo gli ultimi dati Istat i prezzi al consumo del mese di gennaio 2023 mostrano un’inflazione in calo rispetto a quella del mese precedente (l’indice tendenziale generale segna un +10,1%, mentre il carrello della spesa si attesta a +12,2%.), in realtà nel 2022 i prezzi al consumo sono cresciuti di media dell’8%. I cittadini sono quindi costretti a scegliere beni più convenienti per evitare di erodere i propri risparmi.

Le aziende, invece, sono alla ricerca di soluzioni per produrre a costi meno elevati per non perdere le quote di mercato, dato che si aspettano che l’inflazione resti ai livelli record almeno per un altro anno, secondo un’indagine condotta a fine 2022 dalla Banca d’Italia tra le imprese italiane dell’industria e dei servizi con almeno 50 addetti.  Occorre quindi scongiurare il rischio di un ulteriore crollo dei consumi e dei conseguenti effetti recessivi derivanti dalla spinta inflattiva che i listini industriali ancora in forte incremento fanno presagire.

In questo scenario, comunque, alcune imprese italiane, da Nord a Sud, per aiutare i dipendenti hanno deciso di elargire bonus speciali, mensilità in più o premi in busta paga contro il caro vita. Oppure sono riuscite a non aumentare i prezzi del prodotto finale. Resta da chiedersi come le aziende e l’economia possano continuare a crescere, se questa situazione durerà a lungo. Secondo le previsioni della Commissione europea, infatti, è molto probabile che in Italia nel 2023 la spesa per i consumi ristagni, per poi riprendere a crescere nel 2024. È infatti prevista una crescita dello 0,3% nel 2023 e dell’1,1% nel 2024. Il tasso di inflazione dovrebbe salire a 8,7% quest’anno e scendere al 2,3% entro il 2024.

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