Tecnologia, motore di una visione sistemica

Le dinamiche globali sono in profonda trasformazione e il baricentro economico si sta spostando sempre più a Est. Mentre Asia e Medio Oriente costruiscono il loro futuro attraverso investimenti in infrastrutture, manifattura ad alto valore aggiunto e digitalizzazione, l’Occidente, e l’Europa in particolare, faticano a mantenere la propria leadership, intrappolati in dibattiti autoreferenziali e vincoli normativi differenziati tra zone e Paesi. La recente immagine dei tre leader Xi, Putin e Modi riuniti a Tianjin per l’annuale riunione della Organizzazione per la cooperazione di Shanghai è una rappresentazione di nuovi assetti: la debolezza occidentale contrasta con la forza di capitali, alleanze e politiche industriali che stanno nascendo in altre aree del globo.
L’incertezza che definisce il contesto macroeconomico occidentale, tra crisi energetiche e guerre commerciali, si ripercuote sulle catene di fornitura e, per questo, la resilienza deve diventare una competenza organizzativa. La soluzione non è più reagire in maniera estemporanea alle emergenze, ma strutturare strumenti e processi per anticipare le criticità prima che si trasformino in problemi conclamati. E la tecnologia non è un rimedio universale, ma il motore di una visione sistemica. Avere una visibilità completa sulla catena di fornitura è essenziale per prendere decisioni consapevoli e rispondere in modo adeguato al contesto mutevole.
L’Intelligenza Artificiale (AI) sta emergendo come strumento chiave per raggiungere questo obiettivo, in particolare nel miglioramento del forecasting della Supply chain. Aziende come Eurovetrocap, che gestiscono un’elevata complessità di prodotti, stanno sperimentando l’uso dell’AI per prevedere l’andamento del mercato, superando i limiti dell’analisi basata esclusivamente sui dati storici. La digitalizzazione, come dimostrato anche da MartinoRossi, permette di controllare meglio i processi, ridurre gli errori e mappare l’intera filiera, dalle sementi al prodotto finito. Il panorama industriale sta cambiando a livello di gestione e tecnologia e anche nella sua essenza: l’industria è chiamata a prestare maggiore attenzione alle risorse utilizzate, adottando un modello più sostenibile. Aziende come Saviola, e la stessa MartinoRossi, che ha integrato la sostenibilità nella strategia investendo in agricoltura rigenerativa e in progetti di riforestazione, rappresentano un nuovo modo di fare impresa. Saviola ha basato il proprio sviluppo sull’utilizzo esclusivo di legno post consumo, dando nuova vita a materiali che altrimenti finirebbero in discarica e contribuendo a salvare circa 10mila alberi ogni giorno.
Al contempo, l’Intelligenza Artificiale Generativa sta rivoluzionando il modo in cui le aziende affrontano problemi complessi che riguardano l’intera filiera, producono contenuti e interagiscono con i dati. Ma non tutte le tecnologie sono uguali. Un’analisi comparativa tra diversi modelli ha rivelato la necessità di approcci distinti che si concretizzano in termini di correttezza, completezza e stile delle risposte. La scelta dello strumento migliore dipende dall’esigenza specifica dell’utente e questo dimostra che, mentre l’AI offre opportunità immense, è fondamentale anticipare le implicazioni di ogni modello per sfruttarne appieno il potenziale. Le intelligenze, se pure artificiali, non sono tutte uguali.
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