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giovedì, 18 Settembre, 2025

L’ERP risponde al diktat della produzione

L’ERP non deve occuparsi della totalità dei processi, è la tesi di promossa da Fiorentini Alimentari, azienda che dal 2017 è impegnata in una roadmap di rinnovamento digitale, la cui ultima tappa coincide con il go-live del nuovo gestionale avvenuto a gennaio 2024. “Quando abbiamo deciso di realizzare il nuovo stabilimento produttivo e logistico di […]
20 Dicembre 2024
Di: Alessia Stucchi
20 Dicembre 2024

L’ERP non deve occuparsi della totalità dei processi, è la tesi di promossa da Fiorentini Alimentari, azienda che dal 2017 è impegnata in una roadmap di rinnovamento digitale, la cui ultima tappa coincide con il go-live del nuovo gestionale avvenuto a gennaio 2024. “Quando abbiamo deciso di realizzare il nuovo stabilimento produttivo e logistico di Trofarello, abbiamo sentito la necessità di rivedere l’intera mappa applicativa aziendale”, spiega Cesare Schiavon, Responsabile IT di Fiorentini Alimentari.

L’azienda, che nel 2024 punta a raggiungere un fatturato di 130 milioni di euro, e che impiega, tra personale interno ed esterno, più di 300 persone, ha suddiviso gli investimenti digital in due fasi. Nella prima si è dedicata all’efficientamento della Supply Chain con l’implementazione di applicativi specializzati nella gestione dei magazzini, della produzione, e della logistica, mentre nella seconda si è dedicata al cambio del gestionale con un focus sul controllo di gestione e sul calcolo della marginalità cliente-articolo . La direzione scelta è stata di non essere ‘Erpcentrica’, ma di affiancare all’ERP i verticali per la produzione.

Le sfide che deve affrontare Fiorentini Alimentari – e che la mappa applicativa deve supportare – è di essere maggiormente flessibile e veloce nelle attività produttive per rispondere alle richieste della Grande distribuzione organizzata (Gdo), il cui business prevede sempre meno scorte. Non è raro, infatti, che all’azienda pervengano richieste di ordini con un gran numero di prodotti da evadere in pochi giorni: in questo breve lasso di tempo, l’azienda, grazie all’ecosistema di applicativi, deve essere in grado di comprendere la disponibilità delle merci e la fattibilità di risposta ai clienti. “Se la Gdo non è strutturata per mantenere una scorta di prodotti, anche le aziende alimentari non possono, a loro volta, eccedere nella produzione. Per rispettare il diktat della consegna abbiamo inserito programmi che permettono di pianificarla al meglio”, commenta Schiavon.

Durante la prima fase della digital trasformation, l’azienda ha coinvolto i key user fin dalla software selection. Il manager IT ha selezionato da ogni ufficio la persona con maggiore autorità per aiutarlo a mettere sul tavolo le diverse richieste. Nella seconda fase, l’azienda ha coinvolto, invece, oltre ai collaboratori, anche ingegneri gestionali con esperienza su aspetti tecnici per strutturare al meglio i processi.

L’articolo è pubblicato sul numero di Ottobre/Novembre 2024 di Sistemi&Impresa.
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