Onboarding, partire con il piede giusto
La nostra mente è una macchina eccezionale: secondo le neuroscienze, siamo in grado di sviluppare un’idea partendo da zero in un decimo di secondo esatto. Un grande vantaggio, ma anche un grande rischio se questa prima impressione nasce avvolta da connotati negativi. Tutto questo vale anche nel lavoro: non ci può apparire strano pensare che […]

La nostra mente è una macchina eccezionale: secondo le neuroscienze, siamo in grado di sviluppare un’idea partendo da zero in un decimo di secondo esatto. Un grande vantaggio, ma anche un grande rischio se questa prima impressione nasce avvolta da connotati negativi. Tutto questo vale anche nel lavoro: non ci può apparire strano pensare che la disaffezione delle persone rispetto alle aziende nasca proprio dal fallimento del loro inserimento. È, infatti, nei primi giorni di lavoro che i collaboratori costruiscono la concezione dell’azienda.
Un efficace processo di onboarding può fare la differenza in questi casi: è infatti oramai abitudine della Direzione del Personale investire tempo e risorse su questo fronte. Secondo i dati emersi dall’osservatorio di Linkedin, infatti, il 69% dei lavoratori che sperimentano un “ottimo” onboarding resta in azienda per almeno i tre anni successivi. Tra le imprese che hanno fatto proprio questo approccio c’è Altea Federation, system integrator che, a oggi, conta circa 1.700 persone (suddivise in 24 aziende e 23 sedi in Italia e Europa) e vanta un tasso di retention dell’80%.
A occuparsi dell’onboarding, in collaborazione con un team HR dedicato, è il Chairman & CEO Andrea Ruscica, che da oltre 30 anni guida la società di System integration di cui però, oggi, è azionista di maggioranza il fondo europeo Chequers Capital, entrato nell’estate del 2023. È lui a occuparsi personalmente degli appuntamenti dedicati all’accoglienza dei nuovi collaboratori di Altea Federation. L’ultimo in ordine di tempo è avvenuto giovedì 21 novembre 2024 e si è tenuto presso la sede di Milano: Parole di Management l’ha potuto seguire in esclusiva.
La condivisione di vision e mission
Durante l’onboarding, l’imprenditore racconta ai nuovi “A-People” (così sono state ribattezzate le persone dell’azienda) la storia dell’azienda, dalla sua fondazione (1993) fino a oggi, analizzando anche i passaggi cruciali di questi tre decenni dell’organizzazione, dal fallimento della multinazionale fornitrice di tecnologia Baan nel 2000 alla nascita del modello federativo, fino all’entrata del fondo Chequers Capital. Nell’inquadramento del proprio racconto, Ruscica sottolinea l’importanza della vision e della mission storiche dell’azienda: innovare convergendo business e tecnologia; armonizzare tecnologie, processi e persone per accompagnare l’evoluzione delle imprese. “Crediamo che la tecnologia sia la chiave per un futuro sostenibile. Il nostro spirito Human-tech ci guida nell’interpretazione dei trend in atto: mettiamo in campo competenze e idee di innovazione per risolvere problemi organizzativi ed esigenze lavorative”, spiega il CEO di Altea Federation ai nuovi collaboratori. Per creare un’identità forte e univoca in un’organizzazione che conta tante persone, però, non è sufficiente conoscere i valori dell’azienda. Per questo durante l’onboarding è dedicato molto spazio alla descrizione del sistema organizzativo e di business, al modello di leadership e all’approccio alla flessibilità. Incentivando autonomia, responsabilizzazione, empatia e libertà, l’ambizione è quella di favorire lo sviluppo delle competenze e del talento dei nuovi collaboratori, anche grazie all’utilizzo di sistemi di Talent review, Performance management e sistemi incentivanti. La definizione di un programma di crescita chiaro e oggettivo è, senza dubbio, un ottimo modo per accogliere positivamente i nuovi collaboratori.Categoria: Risorse Umane, Formazione

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