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mercoledì, 17 Settembre, 2025

Costruire la Società 5.0

È una spinta proattiva verso il futuro che attende la società e le imprese. Si intitola Nuove tecnologie, nuove civiltà. Verso una Society 5.0 (ESTE, 2023) ed è il libro firmato dai vertici della società di consulenza Considi, che prima in Italia ha importato il concetto giapponese di 5.0: Fabio Cappellozza (Presidente), Gianni Dal Pozzo […]
2 Novembre 2023
Di: Alessia Stucchi
2 Novembre 2023
È una spinta proattiva verso il futuro che attende la società e le imprese. Si intitola Nuove tecnologie, nuove civiltà. Verso una Society 5.0 (ESTE, 2023) ed è il libro firmato dai vertici della società di consulenza Considi, che prima in Italia ha importato il concetto giapponese di 5.0: Fabio Cappellozza (Presidente), Gianni Dal Pozzo (Amministratore Delegato) e Attilio Giuliani (Partner). Se fino a poco tempo fa l’espressione “Società 5.0” era poco conosciuta, oggi se ne sente sempre più parlare, anche come alternativa sostenibile a uno scenario complesso già sconvolto dalla pandemia e poi dal susseguirsi delle guerre (dall’Ucraina al Medio Oriente). Gli autori, esperti di 5.0, condividono conoscenze ed esperienze per comprendere quale cambiamento è necessario per affrontare la nuova complessità.

Soluzioni innovative per il benessere diffuso

Com’è noto, “Society 5.0” è l’approccio giapponese a tecnologia, innovazione ed economia: era il 2016 quando il Governo di Shinzo Abe coniò l’espressione per strutturare la nuova via per lo sviluppo economico del Paese che coinvolgesse l’intera società (da qui l’espressione “Società 5.0”) per rispondere ai bisogni sociali e ambientali. A questo proposito, gli autori del libro scrivono: “Sono le persone che devono essere messe in grado di tirare fuori il meglio di sé, generando così soluzioni innovative, che permettano di ridurre e, a volte, superare in modo concreto i problemi che il nuovo mondo ci sta presentando”. Nuove tecnologie, nuove civiltà. Verso una Society 5.0 si rivolge infatti agli imprenditori – ma in generale è una lettura utile per tutta la classe dirigente – pur contenendo un appello accorato ai giovani, considerati come gli artefici del futuro. A questo proposito, nelle pagine del libro è ripresa una massima di Yoshihito Wakamatsu, uno dei più grandi esperti del Toyota Production System, che dovrebbe aprire una inedita prospettiva alle nuove generazioni: “Non chiederti chi ti darà un lavoro, ma prova a pensare a quanti posti di lavoro sarai in grado di offrire”. Riprendendo lo spunto, Cappellozza, Dal Pozzo e Giuliani sottolineano: “Ci piacerebbe essere in grado di sollecitare, nelle nuove generazioni, l’insorgere spontaneo di quella proposta, diffondendo testimonianze e valori”.

Il Bene Comune come obiettivo dell’impresa

Il filo rosso che collega i capitoli del libro è il “Bene Comune”, che deve tornare a essere l’obiettivo da perseguire all’interno dell’impresa – rappresentativo dell’imprenditore illuminato è la figura di Adriano Olivetti cui è dedicato il primo capitolo – per mettere le nuove tecnologie al servizio delle persone e poter costruire un ecosistema armonico dove convivono obiettivi economici e sostenibili. “È necessario porre al centro della nostra attenzione che cosa può significare oggi il Bene Comune per le persone, le famiglie, le aziende, le città e la società in generale, per poi ricercarlo e sostenerlo”, scrivono gli autori. Per comprendere l’evoluzione del Bene Comune e le innovazioni tecnologiche che hanno modificato la quotidianità, nella parte iniziale si snoda una rilettura del passato a partire dalla società dei raccoglitori fino alla società dell’informazione. “Evidenziamo quello che sicuramente non ritornerà, almeno nella forma e contenuto che ricordiamo e su cui avevamo fissato delle nostre certezze e quelli che sono invece fattori critici di successo su cui dobbiamo puntare ancora una volta”. Nella seconda parte del libro, gli esperti di Considi analizzano la Quarta Rivoluzione Industriale e come l’esclusiva fiducia nello sviluppo economico sia svanita. Leggendo il volume si prende piena consapevolezza dei concetti proposti per poi arrivare all’Industria 5.0. “Nel ripensare un nuovo modello economico, dapprima abbiamo indentificato il concetto di una nuova società, la Society 5.0, poi immaginato anche una nuova Industria 5.0, che pone il benessere del lavoratore dell’azienda al centro dei processi della stessa impresa, promuove la digitalizzazione e lo sviluppo per favorire la risoluzione di problemi sociali”, concludono gli autori. Una lettura imprescindibile per leggere il presente e disegnare il futuro.
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