Meloni rottama il decreto Dignità
È il ‘decretone’ sul lavoro destinato a riscrivere parte delle regole tra aziende e lavoratori, dei pensionamenti e anche il Reddito di cittadinanza (Rdc), che da gennaio 2024 sarà sostituito dalla Garanzia per l’inclusione lavorativa (Gil) e dalla Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal). E soprattutto le nuove misure ‘rottamano’ il decreto Dignità del 2018, con […]

È il ‘decretone’ sul lavoro destinato a riscrivere parte delle regole tra aziende e lavoratori, dei pensionamenti e anche il Reddito di cittadinanza (Rdc), che da gennaio 2024 sarà sostituito dalla Garanzia per l’inclusione lavorativa (Gil) e dalla Garanzia per l’attivazione lavorativa (Gal). E soprattutto le nuove misure ‘rottamano’ il decreto Dignità del 2018, con nuove regole – meno stringenti – per il rinnovo dei contratti a termine.
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La novità del decreto sul lavoro è proprio quest’ultima, perché si mette mano a quanto imposto dal decreto Dignità, che prevede la proroga di 12 mesi dei contratti a termine solo in caso di specifiche motivazioni riferite a oggettivi aumenti dell’attività. La riforma mantiene la possibilità – già prevista dal precedente decreto – di stipulare contratti a termine liberamente per i primi 12 mesi, ma per il rinnovo (si può arrivare fino a 36 mesi) le causali saranno più ‘morbide’: esigenze previste dai contratti (anche aziendali); motivi di natura tecnica, organizzativa e produttiva (individuati con i sindacati); esigenze di sostituzione di altri lavoratori.
Le misure volute dal Governo riguardano però anche gli incentivi per le imprese che assumono giovani Under 30 che non lavorano e non studiano (sono i cosiddetti Neet, acronimo di Not engaged in education, employment or training): si tratta di uno sconto, di un anno, del 60% della retribuzione lorda (in caso di cumulo con la decontribuzione totale per tre anni di giovani con meno di 36 anni, l’incentivo si riduce al 20%). La misura è stata finanziata con 80 milioni per il 2023 e con 52 milioni per il 2024. Nel caso in cui le aziende dovessero, invece, assumere i percettori del sussidio di povertà, gli incentivi arrivano a 8mila euro l’anno per due anni.
In merito al Rdc, dal 2024 cambiano le misure di sostegno a chi è in difficoltà. Chi possiede un Isee fino a 7.200 euro e nel nucleo familiare c’è un minore, un Over 60 oppure un invalido civile, allora farà affidamento alla Gil; la Gal, invece, potrà essere richiesta da chi ha un Isee fino a 6mila euro e da famiglie composte solo da adulti Under 59. Gli aiuti sono previsti tra 350 a 780 euro (in questo caso è comprensivo anche della quota dell’affitto.
Categoria: Scenari macroeconomici

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