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mercoledì, 17 Settembre, 2025

Ritorno al passato: aumentano i candidati e diminuisce l’offerta

Da gennaio a giugno 2024, il numero di persone in cerca di lavoro è aumentato del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre gli annunci di lavoro sono diminuiti del 10% da parte delle aziende italiane. Questi dati, provenienti dall’Osservatorio semestrale sul mercato del lavoro online di Jobtech, agenzia specializzata nel lavoro digitale, sollevano […]
17 Luglio 2024
Di: Alessandro Gastaldi
17 Luglio 2024
Lavoro
Da gennaio a giugno 2024, il numero di persone in cerca di lavoro è aumentato del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre gli annunci di lavoro sono diminuiti del 10% da parte delle aziende italiane. Questi dati, provenienti dall’Osservatorio semestrale sul mercato del lavoro online di Jobtech, agenzia specializzata nel lavoro digitale, sollevano una serie di dubbi: si tratta di un caso o le logiche del mercato stanno tornando alla normalità? Le imprese stanno incontrando meno difficoltà nel reperire i candidati adeguati, oppure si sono rassegnate nella loro ricerca? Partiamo dai dati. I mesi di gennaio e marzo 2024 hanno visto una forte attività nella ricerca di lavoro, simile a quanto osservato nel primo semestre dell’anno precedente. Febbraio, in realtà, ha registrato la crescita più significativa, con un incremento del 10% rispetto allo stesso mese del 2023. Maggio, invece, è stato il mese meno attivo, suggerendo che molti si sono mossi in anticipo per trovare lavoro prima della stagione estiva. A fronte di queste informazioni è importante incrociare un secondo fattore, l’identità dei job seeker. Chi ha cercato lavoro nei primi mesi del 2024 è prevalentemente donna e appartenente alla Generazione X. Quasi il 55% del campione appartiene al sesso femminile. riconfermando la tendenza negativa che vede un importante divario tra il livello di occupazione maschile e quello femminile. In termini generazionali, invece, il 40,1% dei cercatori di lavoro appartiene alla Generazione X, seguiti dai Millennial (33,8%), dalla Generazione Z (20,7%) e dai Baby Boomer (5,4%). Il quadro finora rappresentato rivela importanti zone d’ombra e di difficile lettura. Secondo Paolo Andreozzi, Founder & CEO di Jobtech, sarà necessario attendere e osservare ulteriormente il mercato: “È forse prematuro affermare che le misure della manovra finanziaria 2024, mirate a incentivare l’occupazione e a sostenere le politiche di welfare, abbiano già avuto effetti positivi sul tasso di occupazione. Tuttavia, osservando i risultati della nostra indagine, riteniamo che nel medio e lungo termine sarà necessario investire sul tasso di occupazione dei giovani e promuovere un mercato del lavoro sempre più flessibile, equilibrato e attento al benessere dei lavoratori.” L’ultimo aspetto sottolineato da Andreotti sembra emergere dall’indagine stessa. Il campione, infatti, manifesta una netta diminuzione della percentuale di candidati disposti a lavorare nei fine settimana rispetto al primo semestre dell’anno scorso. Questo trend evidenzia l’importanza per le aziende di puntare sulla flessibilità per attirare risorse qualificate. La Generazione Z è la più disposta a lavorare nei weekend (54%), a differenza di quello che spesso si racconta, ma anche in questo caso si osserva un calo del 7% rispetto allo stesso periodo del 2023.
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