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mercoledì, 17 Settembre, 2025

L’obiettivo è zero morti sul lavoro

La Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro compie 20 anni: istituita nel 2003 dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) come momento di riflessione e confronto sui temi legati alla cultura della prevenzione nei contesti professionali, è capitata tragicamente nello stesso giorno in cui un operaio di 48 anni è morto a causa […]
28 Aprile 2023
Di: Elisa Marasca
28 Aprile 2023

La Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro compie 20 anni: istituita nel 2003 dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) come momento di riflessione e confronto sui temi legati alla cultura della prevenzione nei contesti professionali, è capitata tragicamente nello stesso giorno in cui un operaio di 48 anni è morto a causa un incidente sul lavoro nella sede del supermercato Esselunga a Pioltello, in provincia di Milano.

Purtroppo le morti bianche continuano a rappresentare una drammatica piaga per il nostro Paese. In Italia, i dati Inail relativi al 2022 hanno registrato 697.773 denunce di infortunio, il 25,67% in più rispetto al 2021; anche le malattie professionali sono in aumento di quasi il 10%; il settore più critico resta quello dell’Edilizia. Molti sono anche gli infortuni in itinere, ovvero quelli che avvengono nel tragitto casa-lavoro e lavoro-casa. Proprio questi numeri danno importanza alla celebrazione del 28 aprile, data simbolo scelta per ricordare la promulgazione della Convenzione sulla sicurezza e la salute dei lavoratori, adottata nel 1981.

In Italia la formazione dei lavoratori sulla sicurezza è obbligatoria per ogni tipo di azienda che comprenda almeno un lavoratore, secondo il D.lgs 81/08. Dal 29 ottobre 2022, inoltre, riguarda anche l’eliminazione di violenza e molestie di genere sul lavoro e in situazioni connesse a esso (Convenzione Ilo 190, ratificata con Legge 4/2021). L’Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 fornisce invece i requisiti per le attività di formazione e addestramento in due moduli, in base al codice Ateco di riferimento.

“Sul piano legislativo in materia di salute e sicurezza l’Italia è un Paese avanzato, ma occorre applicare la legge”, ha ricordato più volte il Segretario Generale della Cgil Maurizio Landini. La formazione a suo avviso non deve essere vista come mero adempimento, ma deve rientrare nell’ottica della collaborazione e partecipazione attiva dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei Rappresentanti della sicurezza (Rls) all’interno delle imprese.

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