Non c’è ripresa economica senza la banda larga
L’evoluzione tecnologica che ha caratterizzato gli ultimi anni e la straordinaria diffusione dei servizi digitali che è conseguita alla pandemia hanno mostrato con una forza senza precedenti quanto sia indispensabile garantire l’ampia disponibilità per cittadini, imprese e Pubbliche amministrazioni (Pa) di reti performanti. Ma, nonostante l’avanzamento globale del processo di digitalizzazione, permangono ancora importanti differenze […]

L’evoluzione tecnologica che ha caratterizzato gli ultimi anni e la straordinaria diffusione dei servizi digitali che è conseguita alla pandemia hanno mostrato con una forza senza precedenti quanto sia indispensabile garantire l’ampia disponibilità per cittadini, imprese e Pubbliche amministrazioni (Pa) di reti performanti. Ma, nonostante l’avanzamento globale del processo di digitalizzazione, permangono ancora importanti differenze non solo tra le diverse aree del mondo, ma anche all’interno del contesto europeo e in Italia.
È lo scenario che emerge dallo studio sull’implementazione della banda larga in Italia e all’estero, condotto dall’Istituto per la Competitività I-Com, fonte fondamentale per monitorare lo stato di avanzamento dei lavori al fine di eliminare – o quanto meno – ridurre il digital divide. Secondo i dati della ricerca, il nostro Paese risulta indietro rispetto agli altri Stati europei nella classifica per il raggiungimento della massima velocità di connessione: dovremo infatti aspettare il 2026 perché il 68% degli indirizzi civici italiani benefici, senza intervento pubblico, di una Rete ultraveloce con prestazioni superiori a 1 gigabit per secondo (Gbps). Intanto, il 25% del territorio italiano non è coperto da banda larga.
La banda larga porta numerosi benefici alle imprese, maggiore velocità in upload e download, ma non risolve da sola alcuni aspetti tra cui: l’indipendenza dall’operatore, la continuità del servizio in caso di interruzione e non elimina la necessità di avere una linea di backup.
Capire la disponibilità di banda larga per le aziende
Se da una parte, quindi, è aumentata la consapevolezza che l’infrastruttura informatica è vitale per comunità e imprese, dall’altra è evidente il rischio per i dati sensibili, la cui memorizzazione è spesso dislocata in Paesi esteri e gestita da aziende private. L’Unione europea ha sollevato il tema della sicurezza del dato, fornendo i primi strumenti normativi per una sua più corretta gestione. La gran parte degli indicatori si concentra sulla disponibilità di banda per la navigazione, con una concentrazione di risorse per il mercato consumer, di dimensione certamente più ampia rispetto al mercato business. Minori informazioni, invece, esistono sulla disponibilità di banda larga per le aziende, le aree industriali, i distretti, le aziende agricole, montane e in generale le attività turistiche nelle aree di maggiore interesse geografico. Inoltre, l’esigenza di ridondanza e continuità – indipendentemente dall’operatore e dalla tecnologia – è una necessità specifica del mercato business che non può permettersi di interrompere la propria attività e necessità di soluzioni in grado di garantire la continuità delle produzioni. Per gli utenti sul territorio nazionale che, a causa della posizione geografica, non sono sempre raggiunti da un servizio a banda larga, in fibra ottica o altro, si può ovviare al problema usando soluzioni alternative. Una di queste è latecnologia Plug&Play in grado di aggregare le connessioni in un unico canale protetto, che somma le singole velocità, senza perdita di prestazione e salvaguardare la business continuity.Categoria: Fabbrica, Tecnologia per la produzione

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