Keep calm e colloquio online
Chi è in cerca di lavoro è più a suo agio se viene esaminato attraverso uno schermo. I recruiter sono avvisati. Se vogliono riuscire a cogliere le reali capacità e attitudini dei candidati, meglio intervistarli a distanza. Nei Paesi Bassi una ricerca condotta da Sollicitiatiedokter ha confermato quello che il distanziamento sociale aveva già dimostrato […]

Chi è in cerca di lavoro è più a suo agio se viene esaminato attraverso uno schermo.
I recruiter sono avvisati. Se vogliono riuscire a cogliere le reali capacità e attitudini dei candidati, meglio intervistarli a distanza. Nei Paesi Bassi una ricerca condotta da Sollicitiatiedokter ha confermato quello che il distanziamento sociale aveva già dimostrato negli ultimi mesi: chi è in cerca di un lavoro si sente più a suo agio se sottoposto a un colloquio online invece che in presenza.
La differenza sta tutta in una questione di nervi: il candidato contattato a distanza può affrontare la video-call immerso in un ambiente conosciuto e confortevole, che riduce lo stress della selezione. “Lo studio offre ai datori di lavoro motivazioni ulteriori per consentire che le procedure di selezione continuino a essere effettuate almeno in parte online ancora per qualche tempo. Quando i candidati sono meno tesi, riescono a esporre meglio le proprie competenze ed esperienze”, dice Sollicitiatiedokter.
I ricercatori hanno trovato anche evidenze del fatto che le donne sarebbero più nervose della media durante i colloqui di lavoro, siano essi online o di persona. Circa il 43% delle donne rivela di essere agitata se esaminata attraverso una videocall, percentuale che sale al 56% in caso di colloquio effettuato in presenza. L’ansia da prestazione si ripercuote anche sul loro riposo: il 64% delle donne confessa di dormire male la notte prima di un colloquio, contro il 46% di tutti coloro che sono in cerca di lavoro.
A sorpresa, giovani e studenti dell’ultimo anno si agitano allo stesso modo qualunque sia la modalità prescelta per la selezione. Secondo i ricercatori, infatti, rispetto alle persone più mature, i giovani avvertono ormai in misura minore la differenza tra le interazioni online e offline.
Fonte: NLTimes

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