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mercoledì, 17 Settembre, 2025

Due poltrone per tre

Ricevuta ad Ankara dal Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è rimasta senza sedia. In visita insieme con il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, ha superato il momento d’imbarazzo quando i due hanno occupato le due sedute frontali ripiegando su un divano laterale di fronte al […]
7 Aprile 2021
Di: Chiara Lupi
7 Aprile 2021
Ursula_Von_der_Leyen
Ricevuta ad Ankara dal Presidente turco Recep Tayyip Erdogan, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è rimasta senza sedia. In visita insieme con il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, ha superato il momento d’imbarazzo quando i due hanno occupato le due sedute frontali ripiegando su un divano laterale di fronte al Ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, che il protocollo diplomatico non vorrebbe al suo stesso livello. Ma tant’è, la Presidente ha preso posto di lato: il palco non la prevede e lei, ben nascondendo l’irritazione, ha sorvolato, passando ai temi in agenda. Ma ormai era tardi, l’incidente ribattezzato ‘sofagate’ ha suscitato l’indignazione dell’Europarlamento, e non solo. Del resto da una nazione che ha revocato la sua partecipazione alla Convenzione di Istanbul – ratificata da 34 Stati europei per combattere la violenza sulle donne – è difficile pretendere che i temi come rispetto, inclusione e uguaglianza vengano presi sul serio. Ed è così che in un incontro ufficiale si è lasciata ‘la’ presidente della Commissione Ue direttamente senza sedia; come a dire, mettiti dove vuoi tanto è indifferente dove ti siedi e quello che hai da dire. È verosimile che i responsabili del protocollo si scordino di posizionare una sedia? Possiamo scommettere che se von der Leyen fosse stata Mr. e non Mrs. non sarebbe accaduto. Sarebbe immediatamente spuntato un valletto da una tenda con una terza sedia, altro che divano laterale… Il messaggio politico potrebbe essere che il Governo turco dà importanza ai Governi nazionali, rappresentati dal Presidente del Consiglio europeo Michel, e meno alla Commissione Ue. Le letture politiche si possono intrecciare agli equilibri diplomatici, certo è che se non possiamo aspettarci da Erdogan un atto di rispetto verso una posizione di grande rilevanza politica rappresentata da una donna avremmo almeno preteso da Mr. Michel la rinuncia al suo scranno, quanto meno fintanto che non ne fosse comparso uno anche per la sua compagna di viaggio. Dove non arriva il protocollo dovrebbero arrivare consapevolezza diplomatica e galanteria. Ma poiché, come diceva Napoleone, succede sempre ciò che più si teme, il pericolo che al prossimo giro le facciano preparare il caffè è dietro l’angolo.
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