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sabato, 20 Settembre, 2025

Il Governo annuncia il piano per l’Industria 4.0

Un piano da 23 miliardi di euro, direttamente dal governo, in quattro anni 2017-2020. Di questi, 13 miliardi saranno incentivi fiscali e 10 di investimenti. Questo è il “piano nazionale Industria 4.0″ presentato a Milano dal Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda (leggi il piano). I diversi interventi dovrebbero entrare, secondo quanto dichiarato, nella prossima legge […]
22 Settembre 2016
Di: Redazione
22 Settembre 2016
Un piano da 23 miliardi di euro, direttamente dal governo, in quattro anni 2017-2020. Di questi, 13 miliardi saranno incentivi fiscali e 10 di investimenti. Questo è il “piano nazionale Industria 4.0″ presentato a Milano dal Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda (leggi il piano). I diversi interventi dovrebbero entrare, secondo quanto dichiarato, nella prossima legge di bilancio 2017. Piani del genere sono stati già adottati negli Stati Uniti e in altri Paesi europei, primo fra tutti la Germania che per prima ha parlato di “Industria 4.0”. Smart factory, Industry 4.0 è la definizione di ciò che viene definita la quarta rivoluzione industriale dove i fattori di cambiamento sono l’introduzione di macchine intelligenti, interconnesse e collegate a internet, passando dalla robotica collaborativa, le stampanti 3D, la realtà aumentata, l’Internet of Things, l’analisi dei big data e la cybersecurity. Tutto ciò dovrebbe migliorare la flessibilità della produzione, la velocità, la produttività, la qualità e la competitività del prodotto. Il piano presentato dal Ministro Calenda 13 miliardi di incentivi fiscali nei prossimi anni e un iper-ammortamento del 250%, che consentirà alle aziende di moltiplicare il vantaggio fiscale in bilancio per gli investimenti connessi all’innovazione industriale. Poi ancora, 24 miliardi di investimenti privati complessivi da mobilitare.
Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo Economico
Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo Economico
I 10 miliardi di impegno pubblico saranno destinati alla banda larga e a sostenere il made in Italy. L’iniziativa del Governo punta a incentivare gli investimenti privati, ad aumentare la spesa in ricerca e innovazione e a rafforzare la finanza di rischio nei confronti delle start-up. Non solo, si punterà a sviluppare nuove competenze attraverso percorsi universitari e istituti tecnici superiori dedicati; l’obiettivo è raddoppiare gli studenti a scuole che si occupano di tematiche innovative. In sintesi il piano si svilupperà secondo le seguenti direttrici: Incentivi fiscali: proroga super-ammortamento al 140% per acquisto beni strumentali (al 120% per mezzi di trasporto); iper-ammortamento al 250% per investimenti in digitalizzazione, con estensione termini di consegna al 30 giugno 2018 previo ordine e acconto del 20% entro fine 2017; credito d’imposta R&S per investimenti incrementali, con aliquota raddoppiata al 50% e tetto di spesa alzato a 20 milioni di euro (dai 5 attuali). Finanza per la crescita: detrazione fiscale del 30% per investimenti fino a 1 miliardo di euro in Start-up e PMI innovative; finanziamenti pubblici per finanziare la nascita di nuove imprese 4.0 e brevetti ad alto contenuto tecnologico. Competenze: i Competence center si svilupperanno attorno ad alcuni poli universitari: Politecnico di Milano, di Roma e di Bari, Istituto Superiore Sant’Anna di Pisa (queste quattro università fanno parte, insieme al Crui – conferenza rettori università italiane – della cosiddetta cabina di regia per lo sviluppo di Industria 4.0), Università di Bologna, università venete, Federico II di Napoli. Queste università avranno il compito di sviluppare strutture e competenze attraverso formazione, consulenza tecnologica per le PMI, lancio e sviluppo progetti innovativi, sperimentazione in chiave Industria 4.0, coordinamento con l’Europa. A queste si dovranno aggiungere nuove competenze aziendali.
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