Imperiale Painting, crescita in armonia con la sostenibilità ambientale ed energetica
La riduzione dei costi energetici e l’ottimizzazione dei processi produttivi sono tra i fattori chiave di una trasformazione digitale completa delle aziende manifatturiere. Inoltre, l’efficientamento energetico è uno dei pilastri del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): le imprese si stanno interrogando quindi su una nuova gestione dei consumi energetici. Imperiale Painting, impresa che […]

La riduzione dei costi energetici e l’ottimizzazione dei processi produttivi sono tra i fattori chiave di una trasformazione digitale completa delle aziende manifatturiere. Inoltre, l’efficientamento energetico è uno dei pilastri del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr): le imprese si stanno interrogando quindi su una nuova gestione dei consumi energetici.
Imperiale Painting, impresa che ha sede in provincia di Modena nella “Motor Valley” emiliana, opera nel settore della verniciatura di auto di lusso dal 1992, ma è attiva sin dal 1980. Il suo più recente obiettivo, collegato alla costruzione di un nuovo plant, è stato quello di integrare l’innovazione tecnica e tecnologica al risparmio energetico e al benessere delle persone. “Negli ultimi anni si è verificato un incremento del personale, tanto che oggi siamo circa 400 dipendenti all’interno di tre sedi e un polo con tre piccoli stabilimenti”, racconta Luca Mantovani, Energy, Facility & Project Manager di Imperiale Painting. A giugno 2021 sono poi terminati i lavori del nuovo stabilimento di San Possidonio (sempre nel Modenese): “Il plant è nato per la necessità di ottenere maggiore spazio da dedicare alle richieste di nuove produzioni, ma anche da quella di riorganizzare quelle già in essere, raggiungendo così una maggiore capacità produttiva”.
La nuova sede è stata interamente progettata in un’ottica sostenibile dal punto di vista ambientale ed energetico: dall’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, all’efficienza dell’impiantistica, dallo studio dell’involucro fino agli spazi esterni. “Abbiamo inserito anche un grande giardino interno alberato, visibile attraverso grandi vetrate che danno sulla direzione e sulla produzione, in modo che le persone che lavorano si sentano immerse nell’ambiente esterno e possano ricevere l’illuminazione dalla luce naturale”, specifica Mantovani.
La trasformazione degli spazi è stata ispirata infatti dalla filosofia della forestazione urbana, che crea contaminazione tra interno ed esterno, in modo che chi lavora provi la sensazione di trovarsi all’aria aperta. “La vegetazione consente di evitare l’irraggiamento diretto dei raggi solari, oltre al riflesso sulle superfici, comportando un reale beneficio per le persone, nonché un’importante riduzione dei consumi durante il periodo estivo, grazie al raffrescamento naturale degli spazi. Il verde utilizzato contribuisce anche a regolare l’umidità, produrre ossigeno e assorbire anidride carbonica e polveri sottili”.
Aumentare la performance energetica in tutti i settori
L’intera realizzazione dello stabilimento si è ispirata alle linee guida dettate dalla certificazione UNI CEI EN ISO 50001, la norma relativa ai sistemi di gestione dell’energia, ottenuta dall’azienda a dicembre 2020. Questa certificazione permette di sviluppare strategie di gestione per monitorare e migliorare l’efficienza energetica, consentendo di massimizzare l’utilizzo dell’energia impiegata nelle attività aziendali e favorendone un uso più consapevole, eliminando gli sprechi e riducendo i consumi. Dopo aver ottenuto la certificazione, sono stati valutati gli indicatori di performance energetica anno per anno, che vengono analizzati tramite un unico software gestionale di supervisione. “La 50001 richiede di andare a individuare degli indici per monitorare la prestazione energetica, dati che vengono elaborati automaticamente all’interno del software, e questo permette di confrontarli e controllarli in modo periodico”, spiega Mantovani. Il software calcola in base a un algoritmo, che dipende dalle variabili (pertinenti) che influenzano i consumi, un consumo teorico su un dato periodo. Questo calcolato viene confrontato con quello reale che proviene da strumenti in campo, e in base a un’analisi statistica, si vanno a valutare e indagare eventuali anomalie, il tutto su un’unica piattaforma. “La vera innovazione è rappresentata da come abbiamo sviluppato il software: tutti i processi che influenzano i consumi energetici inviano informazioni allo stesso applicativo che si confronta, confronta ed elabora dati provenienti da innumerevoli fonti differenti fra loro, come dati di produzione, temperature, utilizzo di energia delle macchine di processo e tutte le altre variabili che contribuiscono alle performances, al fine di poter eseguire elaborazioni reali e previsionali, rendendo più facile e precisa l’individuazione degli sprechi energetici”, specifica Mantovani. Uno dei vantaggi per il manager, infatti, è che riescono a rendersi conto subito se la quantità di energia prodotta è anomala, così si può agire sulla causa in tempo reale. Aumentando la performance energetica, inoltre, si riducono gli sprechi e di conseguenza ci sono più risorse da investire e utilizzare in altro modo. A proposito di risorse, il manager di Imperiale Painting riferisce che il progetto è stato fonte di ispirazione per individuare best practice interne quotidiane in tutte le funzioni: “Da quando abbiamo inserito questi sistemi di gestione e abbiamo fatto formazione sul risparmio energetico, le persone sono più attente anche nei piccoli gesti, come spegnere la luce se non serve”.Categoria: Fabbrica

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