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sabato, 25 Ottobre, 2025

Organizzazione

L’organizzazione è una cosa seria

L’organizzazione è una cosa seria. Ha a che fare molto da vicino con il lavoro, quindi con una realtà fondamentale della condizione umana. Almeno dall’Ottocento, riformatori e aspiranti rivoluzionari hanno individuato le strutture di organizzazione del lavoro come possibili leve di trasformazione, di emancipazione, di riscatto sociale.

Non ci si può quindi stupire se, periodicamente, emergono idee e proposte di radicali cambiamenti che hanno per oggetto proprio le organizzazioni e le condizioni del lavoro al loro interno: nuovi modelli, paradigmi, approcci culturali. Ai nostri tempi questo è spinto spesso da motivazioni di mercato, forse più che da istanze politico-sociali. I mondi della consulenza e della formazione sono alla continua ricerca di novità radicali, valendosi anche del potenziale di suggestione delle tecnologie emergenti. È questa l’origine delle ‘sparate organizzative’, della tendenza a propagandare come innovazioni addirittura rivoluzionarie tutta una serie di presunte soluzioni, che possono anche avere senso in contesti specifici, ma che è improprio generalizzare come chiavi risolutive delle problematiche che impegnano e a volte fanno soffrire le aziende e i loro manager.

Questi aspetti saranno trattati al Forum di Sviluppo&Organizzazione, in programma a Milano lunedì 1 e martedì 2 dicembre 2025. ISCRIVITI AL FORUM DI SVILUPPO&ORGANIZZAZIONE

Questo si traduce in mode che fanno presto a sgonfiarsi, lasciando spazio a nuove ricette, destinate a rivelarsi altrettanto effimere. In altri casi, emergono questioni che meritano dibattito, che suscitano passione e interesse, che fanno emergere conflitti di idee non banali e anche fertili, a volte capaci di generare evoluzioni positive della prassi aziendale e un arricchimento delle esperienze. Questo sta avvenendo per le politiche DE&I (Diversity, Equity and Inclusion), prima cavalcate da molte imprese internazionali e poi violentemente contrastate dal nuovo assetto politico determinato dalle elezioni presidenziali degli Stati Uniti; è emersa quindi una controversia spiccatamente ideologica legata anche al tema del Woke capitalism. Da questo scontro di idee può anche derivare un effetto positivo, nel senso di stimolare un ripensamento profondo delle finalità e delle logiche che hanno guidato finora la DE&I, un superamento di formule superficiali, una diffusione di pratiche più credibili e trasformative.

Il miglioramento delle organizzazioni reali interessa tutti, è importante socialmente. Non si realizza però con ‘sparate’ superficiali. Richiede un impegno serio e continuativo, quale si sta realizzando in molte realtà sotto la linea dell’orizzonte, non esposte alla luce dei riflettori. Ne portiamo alcuni esempi in questo numero della rivista. È il caso degli Spazi collaborativi: questi innervano gli ecosistemi locali di innovazione, come punto di incontro tra vitalità economica ed empowerment della comunità; non meri fornitori di infrastrutture, ma possibili intermediari vitali, facilitatori della collaborazione e del coordinamento nell’attivare forze dinamiche nella complessa rete di attori di questi ecosistemi.

Ma questo può riguardare anche realtà trascurate e sinora deboli come quella dei medici di base del servizio sanitario; la riconfigurazione della professione in una visione strategica che ne valorizzi il potenziale come imprenditori di salute pubblica territoriale rappresenta una sfida essenziale per il miglioramento dei nostri servizi sanitari, sulla traccia di esperienze di altri Paesi più attente all’allineamento tra logica professionale e logica organizzativa.

innovazione, organizzazione, DEI


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Gianfranco Rebora

Gianfranco Rebora è Direttore di Sviluppo&Organizzazione, la rivista edita dalla casa editrice ESTE e dedicata all'organizzazione aziendale. Rebora è Professore Emerito di Organizzazione e gestione delle risorse umane dell’Università Carlo Cattaneo – Liuc di Castellanza.

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