Imprenditori e manager a lezione di spiritualità
Nelle organizzazioni manca la cultura umanistica. Così sostiene Paolo Borghetti, fondatore di Future Age, società di consulenza specializzata in Change management e innovazione digitale e autore del libro Digital mentor – Guida per imprenditori immersi nel digitale (ESTE, 2023), che di recente ha avviato a Brescia il progetto dal titolo “Spiritualità per business executive”, che […]

Nelle organizzazioni manca la cultura umanistica. Così sostiene Paolo Borghetti, fondatore di Future Age, società di consulenza specializzata in Change management e innovazione digitale e autore del libro Digital mentor – Guida per imprenditori immersi nel digitale (ESTE, 2023), che di recente ha avviato a Brescia il progetto dal titolo “Spiritualità per business executive”, che ha già coinvolto oltre 150 persone tra manager, imprenditori e sostenitori.
L’iniziativa intende introdurre una nuova prospettiva nel mondo manageriale e imprenditoriale, fornendo strumenti pratici per incorporare la spiritualità nell’ambito lavorativo come meditazione, yoga, musica e filosofia. “Crediamo che l’umanesimo debba essere il principale protagonista del Change management digitale e che sia necessario riscoprire una forma di ‘spiritualità esecutiva’ da poter portare nel nostro quotidiano”, ha commentato Borghetti.
L’obiettivo è migliorare la vita professionale e personale dei partecipanti, con una ricaduta su tutta la popolazione delle loro organizzazioni. “Troppo spesso vedo persone che non stanno bene, che interagiscono distruttivamente le une contro le altre e tutto questo si ripercuote sulle nostre vite familiari e lavorative. Credo che sia responsabilità di un imprenditore fare in modo di migliorare non solo la vita dei propri collaboratori, ma dell’intera comunità in cui la sua impresa opera”. L’idea del progetto di Borghetti promette, infatti, di portare un cambiamento significativo nel modo con il quale i manager affrontano le sfide quotidiane, creando un ambiente lavorativo più sano e sostenibile per tutti.
La meditazione migliora gli ambienti di lavoro
È appurato, d’altra parte, che pratiche come la meditazione e la mindfulness migliorano la concentrazione e la produttività e contribuiscano a stimolare la creatività, aumentando il senso di scopo e favorendo relazioni di lavoro più positive e collaborative. A dimostrarlo, ultimo in ordine di tempo, è la ricerca dal titolo A systematic review and meta-analysis of workplace mindfulness training randomized controlled trials pubblicata sulla rivista Journal of occupational health psychology: l’inserimento di elementi spirituali all’interno dell’ambiente aziendale riduce l’ansia e lo stress percepito, insieme con un miglioramento della soddisfazione lavorativa e delle competenze di regolazione emotiva. I nuovi scenari del lavoro hanno portato a una sempre maggiore centralità delle persone e del loro benessere nelle organizzazioni, e per i people manager diventerà sempre più importante disporre della sensibilità e delle competenze emotive per poter intercettare e rispondere a questa situazione.
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