Apprendere nell’infosfera
L’apprendimento si sta rivoluzionando grazie alle infinite occasioni di contatto tra fisico digitale, tra tradizione e innovazione, tra linguaggi e format diversi. Potrebbe apparire un paradosso utilizzare un libro per introdurre all’apprendimento nel contesto generato dalla rivoluzione digitale o per meglio dire nella “infosfera” (il neologismo con il quale diversi studiosi hanno voluto descrivere il […]

L’apprendimento si sta rivoluzionando grazie alle infinite occasioni di contatto tra fisico digitale, tra tradizione e innovazione, tra linguaggi e format diversi. Potrebbe apparire un paradosso utilizzare un libro per introdurre all’apprendimento nel contesto generato dalla rivoluzione digitale o per meglio dire nella “infosfera” (il neologismo con il quale diversi studiosi hanno voluto descrivere il panorama fisico e digitale dove l’umanità interagisce con infinite informazioni e contenuti di apprendimento).
Franco Amicucci, sociologo e formatore con oltre 30 anni di esperienza nella formazione manageriale e precursore dell’elearning in Italia, pensa però che il libro possa continuare a esistere (felicemente) nell’infosfera: a suo dire, infatti, l’alimenta (e se ne alimenta) in continuazione, intersecandosi con i supporti digitali. Per questo ha scritto Apprendere nell’infosfera – Esperienzialità e nuove frontiere della conoscenza (Franco Angeli, 2021), per creare consapevolezza, attivare domande e “mettere a disposizione alcuni mattoncini, o ancora meglio alcuni elementi, di quello che dovrà essere il nuovo mondo dell’apprendimento”, si legge nell’introduzione.
È cambiato il focus della formazione aziendale
Nel testo ogni capitolo può essere letto autonomamente perché ha un messaggio a se stante, ma è al tempo stesso parte di un unico percorso. I primi due capitoli analizzano come alcuni trend impattano sul lavoro, le professioni, le competenze e gli ambienti di interazione umana. Qui sono studiati i cambiamenti che generano di per sé nuovi contesti di apprendimento, ma che richiedono un adeguamento profondo dei sistemi di formazione, pubblici e privati, scuole e aziende, ancora fermi, per la maggior parte, ai modelli dell’epoca industriale. Il terzo capitolo è dedicato a chi deve fare i primi passi per adeguare il proprio ambiente formativo al digital learning, seguito dal quarto capitolo che si focalizza sulle innovazioni più marcate dell’apprendimento in modalità digitale. Dopo un pensiero sulla rivoluzione della didattica, il libro si conclude con un invito ad aprirsi al futuro, che sarà sempre più accelerato. Tra un capitolo e l’altro sono raccontate le storie di 14 navigatori dell’infosfera (sette uomini e sette donne con età e storie diverse), che rappresentano le tante modalità di informarsi, apprendere e relazionarsi. In ogni storia si ritrovano le fonti fisiche e digitali utili all’aggiornamento quotidiano e periodico, le modalità di trattamento e utilizzo delle nuove conoscenze, le forme di valorizzazione e condivisione nelle cerchie ristrette, professionali, private e pubbliche. “Ho individuato oltre 70 diversi ambienti digitali che si integrano con le tradizioni del libro, del seminario, del colloquio faccia a faccia, della rivista e del giornale e le ho raccolte alla fine del libro, come spunto, stimolo, suggerimento”, scrive Amicucci. Per l’autore, quindi, nel contesto attuale il primo passo da fare per il mondo HR e della formazione è quello di prendere consapevolezza di quello che si ha già ma non si riesce a condividere e comunicare (perché non se ne è consapevoli). Poi, si tratta di far evolvere i propri sistemi formativi verso le potenzialità che il mondo digitale mette oggi a disposizione.
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