È un leader…chi passa la borraccia
Chi pensa che il successo di una grande squadra dipenda esclusivamente dal talento individuale o da un allenatore carismatico si sbaglia. Sam Walker, giornalista sportivo e attento osservatore delle dinamiche di gruppo, nel suo libro dal titolo La classe del capitano (Apogeo, 2025) rivela una verità ben diversa: la vera forza dei team leggendari risiede […]

Chi pensa che il successo di una grande squadra dipenda esclusivamente dal talento individuale o da un allenatore carismatico si sbaglia. Sam Walker, giornalista sportivo e attento osservatore delle dinamiche di gruppo, nel suo libro dal titolo La classe del capitano (Apogeo, 2025) rivela una verità ben diversa: la vera forza dei team leggendari risiede nel carattere nascosto di chi le guida. “Questa non è la storia del trionfo di una squadra, sebbene vengano raccontati diversi trionfi. E non è nemmeno la biografia di un atleta o di un allenatore eccezionali, sebbene vengano narrati molti personaggi leggendari. È l’idea che l’ingrediente più importante in una squadra in grado di raggiungere una grandezza storica sia il carattere del giocatore che la guida”, scrive Walker.
Il libro nasce da un ricordo d’infanzia: una squadra di baseball di adolescenti, i Burns Park Bombers, che un’estate vinse tutte le partite del campionato. Da quell’esperienza nacque in Walker il desiderio di comprendere come si formi una vera squadra. E la risposta non è arrivata dai campioni celebrati né dai più noti allenatori. Studiando da vicino centinaia di squadre di 37 sport diversi e attraverso oltre 1.200 casi, Walker si è reso conto che il fattore comune non è il talento individuale o una strategia innovativa; il segreto è nel capitano, un giocatore spesso poco appariscente, ma capace di essere il perno del gruppo. Un modello da seguire non solo nel mondo sportivo, ma anche nel contesto lavorativo.
Per spiegare meglio la figura del capitano, Giuseppe Morici, Vicepresidente del Gruppo Feltrinelli, riprende nella prefazione un’immagine evocativa di Walker: il vero leader è colui che si carica la borraccia e corre dagli altri, senza aspettarsi applausi o riconoscimenti. È colui che si assume le responsabilità degli altri nei piccoli gesti quotidiani, prima ancora che nei momenti decisivi. “La leadership della borraccia”, come la definisce l’autore, è un modo di essere silenzioso, ma che tiene in piedi la squadra nei momenti più difficili.
Il leader è resiliente, silenzioso e affidabile
Il libro si articola in tre grandi sezioni che accompagnano il lettore nel cuore della teoria di Walker. La prima parte – “La grandezza e le sue origini” – esplora la natura stessa della grandezza sportiva. Attraverso domande essenziali e affermazioni precise, l’autore costruisce i criteri con cui selezionare l’élite dell’élite, cioè le squadre veramente leggendarie, come la nazionale femminile cubana di pallavolo che stravinse tra il 1991 e il 2000, o la squadra di calcio del Barcellona, che lasciò il segno tra il 2008 e il 2013. La seconda parte, “I capitani”, traccia il ritratto di un leader dalle qualità controintuitive: resilienza, capacità di compattare il gruppo, dedizione silenziosa del ‘portaborracce’ e l’abilità di usare gesti concreti per mantenere coeso lo spogliatoio. Un esempio: è la presenza costante e l’esempio quotidiano, piuttosto che il discorso motivazionale prepartita, ad animare i giocatori nella partita. Infine, nella terza parte, il giornalista smonta i falsi miti della leadership e analizza il rischio della caduta anche per i capitani più forti. “Si tratta di un trend che rispecchia un’idea che ha preso piede nel mondo degli affari, dove alcune aziende hanno eliminato i quadri intermedi per avvicinare vertici e star, rispondendo a cambiamenti nelle attitudini e nelle economie. Ma nulla indica che questo approccio possa creare team e squadre d’élite”, è la riflessione finale dell’autore. C’è sempre bisogno di qualcuno che porti la borraccia.Categoria: Libri per il management

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