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giovedì, 18 Settembre, 2025

La filosofia come alleato per decifrare Big data e social media

Nei momenti di crisi e trasformazione – ne è un esempio quello che stiamo vivendo – la filosofia come sempre accaduto nella storia può aiutarci a rispondere alle domande più urgenti. Dobbiamo solo interrogarla. È ciò che fanno i filosofi e scrittori Andrea Colamedici e Maura Gancitano nel libro L’alba dei nuovi dei: Da Platone […]
2 Febbraio 2022
Di: Elisa Marasca
2 Febbraio 2022
Nei momenti di crisi e trasformazione – ne è un esempio quello che stiamo vivendo – la filosofia come sempre accaduto nella storia può aiutarci a rispondere alle domande più urgenti. Dobbiamo solo interrogarla. È ciò che fanno i filosofi e scrittori Andrea Colamedici e Maura Gancitano nel libro L’alba dei nuovi dei: Da Platone ai big data (Mondadori, 2021). I due sono i fondatori di Tlon (scuola di filosofia, libreria-teatro, agenzia di eventi, molto nota sui social) e nel testo mettono in comunicazione il nostro presente con l’Atene del V secolo a.C. interrogando i pensatori dell’età classica, ma non solo, sui temi del dibattito contemporaneo. Si chiedono, per esempio, quale parallelismo sia possibile rintracciare tra l’introduzione degli hypomnemata, cioè i taccuini che sconvolsero la vita dei Greci al tempo di Platone (perché per la prima volta, all’interno di una società basata soprattutto sull’oralità, consentirono di annotare resoconti, registri pubblici, guide di condotta, memorandum individuali), e l’avvento dello smartphone. Secondo gli autori, come Socrate e Platone hanno assistito al momento in cui la scrittura ha sostituito l’oralità per trasmettere le informazioni decretando il tramonto del mondo mitico, così noi oggi ci troviamo di fronte all’avanzata del digitale, che sta nuovamente rivoluzionando la comunicazione, il linguaggio e le strutture sociali, sancendo appunto quella che Colamedici e Gancitano chiamano “l’alba di nuovi dei”.

I social come strumento della coscienza collettiva

I riferimenti agli dei, per la verità, non si fermano qui. È scritto nel libro: “I big data possono essere interpretati come grandi divinità in provetta che stiamo (ri)costruendo in laboratorio, capaci di conoscere, prevedere e orientare i nostri desideri, scopi e bisogni più profondi, come sa fare ogni dio che si rispetti”. E i social media, per gli autori sono lungi dal rappresentare meri luoghi di intrattenimento e incarnano il tentativo dell’essere umano di superare il sé atomistico e di creare un nuovo tipo di coscienza collettiva. Anche se Eraclito diceva che non si può scendere due volte nello stesso fiume, essendo tutto in costante mutamento, alcuni eventi si ripetono nel corso della storia e molto si può apprendere imparando a riconoscere le somiglianze tra di essi. “Quando tutto va bene, la filosofia sembra essere una riflessione superflua, se non addirittura un’ossessione paranoica per le domande e il senso dell’esistenza. Quando i tempi sono incerti e complicati, però, si torna a bussare alla porta di filosofi e filosofe alla ricerca di strumenti di comprensione di sé e del mondo”, scrivono Colamedici e Gancitano. A fare la differenza, in particolare, è il modo in cui sapremo ristabilire il nostro rapporto con il divino: se la filosofia è nata proprio a partire dall’abbandono del politeismo e dall’interruzione di un rapporto diretto con una pluralità di potenze invisibili eppure onnipresenti, oggi può favorire l’alba dei nuovi dei, già presenti e attivi tra noi eppure ancora senza nome, nonostante i grandi tributi che quotidianamente offriamo loro. Lo scopo del libro, quindi, è raccontare cosa ci sta accadendo, cosa rischiamo di perdere e come possiamo inventare nuove collettività, aiutandoci a non franare nelle stesse insidie in cui caddero i nostri vicini antenati nella Grecia Antica.
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