L’allenamento continuo per il ben-essere e il ben vivere
Se è vero che “l’esercizio è tutto”, come scrive Romano Màdera nel suo libro Il metodo biografico come formazione, cura, filosofia (Cortina, 2022), allora Allenati sempre (Prometheus, 2022), titolo dell’ultimo libro di Luciano Ballabio, formatore e coach, diventa il nuovo imperativo categorico, che non solo deriva in modo conseguente da quella premessa, ma si rivela […]

Se è vero che “l’esercizio è tutto”, come scrive Romano Màdera nel suo libro Il metodo biografico come formazione, cura, filosofia (Cortina, 2022), allora Allenati sempre (Prometheus, 2022), titolo dell’ultimo libro di Luciano Ballabio, formatore e coach, diventa il nuovo imperativo categorico, che non solo deriva in modo conseguente da quella premessa, ma si rivela anche straordinariamente coerente con essa.
Si impone, qui, subito un interrogativo dirimente: dato che tanto l’esercizio, quanto l’allenamento, comportano impegno e soprattutto fatica, fisica e psichica, perché ci dovremmo impegnare e perché ci dovremmo affaticare? “Per dare senso alla nostra vita, personale e professionale, individuale e sociale, ovvero per ben-essere e per ben vivere” è la risposta esplicitamente contenuta nel libro. La condizione necessaria, anche se non sufficiente, per ben-essere e per ben vivere insieme e da soli (in un mondo tragicamente marchiato dalla sopraffazione, dalla violenza e dalle guerre) è costituita dalla costante ri-elaborazione di una visione e di una pluralità di obiettivi congruenti con quella visione, che possono e devono essere perseguiti con coerenza, convinzione e determinazione crescenti.
Ma come si fa? Imparando a diventare coach (allenatori) di se stessi, afferma l’autore. Se è vero infatti che l’obiettivo più alto della (psico)analisi è l’auto-analisi (a sostenerlo è sempre Romano Màdera, che non solo è filosofo, ma anche psicoanalista), allora l’auto-coaching può altrettanto legittimamente proporsi di costituire l’obiettivo più alto del coaching.
Dall’egoismo egoistico all’egoismo altruistico
Partendo dalla sua esperienza professionale di formatore e di coach, ma anche dalla sua ormai ventennale attività di violinista nell’Orchestra Sinfonica Amatoriale di Milano, l’autore offre al lettore una traccia per ringiovanire invecchiando (come è scritto nel sottotitolo che riprende il titolo di un precedente libro di Enzo Soresi) ovvero per continuare a resuscitare (come scrive Màdera nel già citato Il metodo biografico). Le 140 pagine di Allenati sempre sono, in effetti, dedicate alla descrizione di un metodo (semplice e accessibile, ma al tempo stesso articolato e impegnativo) di allenamento permanente e progressivo, finalizzato alla crescita e al miglioramento continuo, a trecentosessanta gradi, del proprio ben-essere non solo personale, individuale, soggettivo, ma anche relazionale, sociale, collettivo e inter-soggettivo. Esercizio, allenamento e apprendimento, invece di essere concepiti e praticati come attività episodiche, circoscritte e limitate ad alcuni momenti e ad alcuni spazi della nostra esistenza (la palestra, il campo sportivo, la scuola, l’università, l’aula di formazione), possono e devono essere concepiti e praticati, ci dice l’autore, come comportamenti differenziati e permanenti, in cui coinvolgere il corpo e la mente, il soma e la psiche, la relazione fondamentale che intratteniamo con noi stessi e la relazione altrettanto fondamentale che, direttamente e indirettamente, intratteniamo con gli altri esseri umani. Così facendo potremo innanzitutto liberarci progressivamente da tutte le abitudini viziose ovvero incoerenti con la visione e con gli obiettivi che abbiamo scelto di perseguire. Ma soprattutto potremo acquisire e condividere sempre nuove abitudini virtuose, funzionali al ben-essere nostro e delle persone con le quali entriamo in relazione, trasformando la (tendenzialmente perversa) competizione (auto)distruttiva in una (tendenzialmente sana) competizione collaborativa ovvero trasformando l’egoismo egoistico in egoismo altruistico e in altruismo egoistico, proprio come accade in ogni orchestra sinfonica che, nel tempo, dura e migliora. La consapevolezza del limite, e dei limiti, da un lato, e la rinuncia a ogni forma di esasperazione e di ossessività, dall’altro lato, costituiscono gli antidoti più efficaci contro ogni rischio di dipendenza: la costante ricerca della giusta misura è, a questo scopo, la bussola più sicura. Il metodo che viene descritto in Allenati sempre e che, nell’arco degli ultimi 20 anni, è stato sperimentato nei più diversi contesti aziendali, pubblici e privati, con centinaia di leader, manager e follower, continua a essere utilizzato, con assiduità e al tempo stesso con piacere crescenti, dall’autore stesso, ma può essere fatto proprio da ogni lettore. Provare per credere.Categoria: Libri per il management

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