Buono pasto, questo sconosciuto (ma tanto ambito)
Dopo lo stop dovuto alla pandemia e alla diffusione del lavoro da remoto, il mercato dei buoni pasto è tornato a crescere a livello globale, trainato dalla ripresa economica e da legislazioni favorevoli all’utilizzo dei benefit aziendali. In Italia, invece, lo scenario rimane stabile. A comunicarlo è un recente report realizzato dalla società di ricerche […]

Dopo lo stop dovuto alla pandemia e alla diffusione del lavoro da remoto, il mercato dei buoni pasto è tornato a crescere a livello globale, trainato dalla ripresa economica e da legislazioni favorevoli all’utilizzo dei benefit aziendali. In Italia, invece, lo scenario rimane stabile. A comunicarlo è un recente report realizzato dalla società di ricerche Technavio, che nel 2022 stima un tasso di crescita del mercato mondiale dei buoni pasto, anno su anno, del 3,16%. “Nel nostro Paese scontiamo probabilmente la scarsa conoscenza e informazione, soprattutto da un punto di vista normativo, delle opportunità date alle aziende, in termini di sgravi fiscali, nell’utilizzo dei buoni pasto”, ha commentato Florent Lambert, CEO di Sodexo Benefits & Rewards Services Italia, uno dei principali player del settore.
In Italia, infatti, i buoni pasto elettronici sono esenti da contributi fiscali, previdenziali e assistenziali fino a un valore di otto euro secondo la normativa vigente, e sono al 100% deducibili ai fini delle imposte dirette. Inoltre, l’Iva, agevolata al 4%, è interamente detraibile. A conferma del limitato uso di questa soluzione ci sono le stime di Sodexo: nel 2022 il mercato italiano dei buoni pasto è destinato ad attestarsi attorno a circa 4 miliardi di euro di valore e interesserà circa 4 milioni di persone, su un totale di circa 19 milioni di potenziali consumatori di questo tipo di benefit. “Il tessuto imprenditoriale italiano è costellato di Piccole e medie imprese (PMI) con, tuttavia, un basso tasso di adozione di strumenti e programmi di benefit aziendali. Abbiamo quindi un notevole gap da colmare anche se stiamo vedendo dei segnali positivi”, ha fatto notare Lambert.
A proposito di segnali incoraggianti, il rapporto Welfare Index PMI di Generali ha recentemente proprio evidenziato che sta aumentando la consapevolezza delle imprese su questa tipologia di benefit, dato che il 65,9% delle aziende considera il welfare aziendale come leva strategica non marginale rispetto agli obiettivi di business.
Diffondere la connessione Internet e puntare agli sgravi fiscali
Elemento determinante nella crescita del mercato, come riporta anche la ricerca di Technavio, è la diffusa digitalizzazione di servizi e prodotti, dovuta all’alto tasso di penetrazione della connessione Internet, contestualmente alla crescente diffusione di smartphone che consentono un rapido accesso alla Rete anche da mobile. Non solo: alla generale digitalizzazione dei servizi e dell’offerta si accompagna il rinnovamento dei modelli organizzativi e dei processi aziendali a seguito della fase pandemica. “Le aziende – italiane e non – sono dunque sempre più interessate a integrare piattaforme digitali per la gestione dei servizi di welfare e di benefit offerti, in grado di consentire un facile accesso da remoto, se non all’adozione di veri e propri ewallet capaci di riunire in unico contenitore i benefit messi a disposizione dei propri collaboratori”, ha riferito Lambert, che ha ricordato però quanto margine di miglioramento ci sia ancora nel nostro Paese in ambito digitalizzazione delle imprese. L’Italia – secondo i dati Eurostat – è infatti attualmente al 19esimo posto in Europa in questo campo. In tale contesto Sodexo ha di recente lanciato a livello internazionale la smart card Sodexo Multi, che permette di effettuare transazioni online e direttamente dall’App dedicata e garantisce l’allineamento in real time di tutte le informazioni relative al proprio saldo, senza la necessità di attivare il conto in cloud.Categoria: Risorse Umane, Welfare aziendale

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