I soldi (non) fanno la felicità
Servivano i dati per smentire il vecchio adagio. Secondo una ricerca condotta in Belgio dalla società di Risorse Umane Acerta, il denaro è considerato il fattore più importante per determinare la felicità sul posto di lavoro per una persona su due. La survey ha coinvolto 2mila lavoratori belgi nel mese di settembre 2020, un periodo […]

Servivano i dati per smentire il vecchio adagio. Secondo una ricerca condotta in Belgio dalla società di Risorse Umane Acerta, il denaro è considerato il fattore più importante per determinare la felicità sul posto di lavoro per una persona su due. La survey ha coinvolto 2mila lavoratori belgi nel mese di settembre 2020, un periodo innegabilmente segnato dall’emergenza sanitaria.
Il 53% delle persone intervistate ha dichiarato di considerare la possibilità di ricevere uno stipendio alto un fattore chiave per la soddisfazione lavorativa. La retribuzione è tenuta in maggior considerazione del work-life balance (39%) e della sicurezza del posto di lavoro (35%). Secondo Acerta, i risultati dell’indagine risentono della situazione contingente. “È naturale che, in tempi di crisi, i lavoratori guardino alla sicurezza e i bisogni di base, come l’essere pagati, tornino a essere la loro preoccupazione prioritaria”.
Nonostante la questione sia in cima alle attenzioni di più della metà del campione, quasi sei lavoratori su 10 (il 57%) non sanno come viene calcolato il proprio stipendio o sostengono che ci sia poca trasparenza sulle policy adottate dall’azienda in fatto di retribuzioni. La maggior parte dei dipendenti che hanno preso parte alla survey (l’84%) vorrebbe uno stipendio flessibile, ideato sotto forma di un unico budget che consente loro di scegliere come gestire la somma tra retribuzione ed eventuali benefit.
Fonte: The Brussels Times

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