Il Manifatturiero riparte, ma attende i decreti del Piano Transizione 4.0
Il 2021 deve essere l’anno della ripartenza per l’Italia. E la nostra Manifattura è pronta per riattivarsi. Le previsioni, elaborate da Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per produrre, stimano per quest’anno dati in risalita, sia sul fronte produzione sia su quello dei consumi. Tutto ciò è reso possibile anche dal Piano Transizione […]

Il 2021 deve essere l’anno della ripartenza per l’Italia. E la nostra Manifattura è pronta per riattivarsi. Le previsioni, elaborate da Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per produrre, stimano per quest’anno dati in risalita, sia sul fronte produzione sia su quello dei consumi. Tutto ciò è reso possibile anche dal Piano Transizione 4.0, che ha confermano le misure già presenti, potenziandone alcuni aspetti. Urgono però i decreti attuativi che permettano alle imprese di fruire delle misure in esso contenute.
Fra le opportunità presenti nel Piano Transizione 4.0, volte a stimolare gli investimenti in nuove tecnologie di produzione, si annoverano il credito di imposta per beni materiali e immateriali semplici e 4.0, per la Ricerca & Sviluppo e la formazione 4.0. In particolare la formazione include anche il costo del docente, che sicuramente rappresenta una delle spese più onerose per le imprese.
Le misure previste nel Piano, affiancate alla possibilità del vaccino e alle fiere di settore – che, contrariamente al 2020, nel 2021 avranno luogo – sono ottime premesse per il Manifatturiero. Tutto ciò però non basta. In occasione di un webinar a metà marzo 2021 promosso dall’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, in collaborazione con Deloitte, per illustrare i provvedimenti del Piano, la Presidente di Ucimu, Barbara Colombo, ha infatti espresso la necessità che “siano resi immediatamente disponibili i decreti attuativi che permetteranno alle imprese di fruire delle misure”. Solo così le stime, che parlano di incrementi rispetto al 2020 (+16,6% di produzione, trainata soprattutto dall’export; e +23% di consumo), potranno avere seguito.
Inoltre, secondo Colombo, la strada per la digitalizzazione del Manifatturiero è ancora lunga: molte imprese non hanno ancora iniziato il percorso e necessitano, dunque, di affiancamenti e spazi temporali più ampi. Per quanto concerne, poi, la formazione, la Presidente di Ucimu ha segnalato che serve uno sforzo in più, che coinvolga sia le imprese sia le scuole.
“Dal lato delle imprese, le aziende hanno bisogno di formazione intesa come consulenza sulla direzione da prendere in termini di tipologia di investimenti e di trasformazione dei processi”, ha spiegato Colombo. “Dal lato della scuola, occorre un radicale intervento che valorizzi il ruolo dei percorsi scolastici di formazione tecnica a livello di istituti superiori e di scuole post diploma come gli ITS, così da favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro”.
Come ha detto anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi, le aziende italiane – non solo in ambito manifatturiero – hanno una difficoltà enorme nel trovare personale qualificato e, di contro, i giovani non riescono a trovare un lavoro. Dunque un problema che, come ha commentato Colombo, “riguarda non solo le aziende, ma anche il futuro dei giovani e, con loro, quello del Paese. Ora speriamo che questa ispirazione trovi esplicitazione concreta nelle attività che le autorità metteranno in campo di qui ai prossimi mesi”.
Categoria: Risorse Umane, Formazione e sviluppo

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