Conoscere i dati per rendere di più sul lavoro
Nel 2020 una buona conoscenza i dati è determinante per far bene il proprio lavoro. E ciò vale quasi per ogni professione. Si calcola che il 92% dei lavoratori dipendenti potrebbe rendere di più se avesse una migliore alfabetizzazione digitale. A view from the ground: closing the data skills gap in the covid-19 era and […]

Nel 2020 una buona conoscenza i dati è determinante per far bene il proprio lavoro. E ciò vale quasi per ogni professione. Si calcola che il 92% dei lavoratori dipendenti potrebbe rendere di più se avesse una migliore alfabetizzazione digitale.
A view from the ground: closing the data skills gap in the covid-19 era and beyond è il rapporto condotto da IBM, dalla multinazionale tech giapponese Softbank e dalla compagnia di software Qlik che ha indagato il punto di vista di lavoratori e datori di lavoro sul grado di affidamento riposto su dati e Business Intelligence nel panorama economico e lavorativo di Singapore. Lo studio ha analizzato la percezione generale sulle competenze in fatto di dati della forza lavoro nazionale e ha approfondito i trend di assunzione e le preferenze delle imprese per formulare una serie di raccomandazioni per colmare il gap di competenze e restare competitivi sul mercato.
Ne è emerso che la quasi totalità dei lavoratori è convinta di poter ottenere performance migliori grazie a una maggiore conoscenza del mondo dei dati. Circa l’89% degli intervistati ricollega le maggiori difficoltà affrontate sul lavoro proprio alla mancanza di competenze in materia. In particolare, tali lacune si rifletterebbero sull’incapacità di misurare i risultati del proprio lavoro (59%) e di essere aggiornati sulle pratiche commerciali attuali e future (56%).
Per le imprese, le maggiori competenze richieste oggi attengono a Data analysis (63%), Data interpretation per prendere decisioni legate al business (50%), Data protection e Risk management (48%). Tutte skill che coincidono con quelle in cui i lavoratori avvertono di essere meno preparati.
Le lacune in fatto di dati preoccupano tutti i lavoratori. I timori maggiori riguardano la possibilità di rendere meno rispetto ai propri colleghi (68%), di diventare inutili per l’azienda (64%) e di avere minori chance di ottenere una promozione sul lavoro (57%).
Fonte: IT Brief
Categoria: Risorse Umane, Formazione

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