Le agenzie per il lavoro a supporto delle politiche attive

Ad aprile 2021 erano 438.262 (oltre 100mila in più rispetto allo stesso mese del 2020) i lavoratori assunti in somministrazione (Assolavoro). Una tipologia contrattuale nata nel 2003, sulle orme del lavoro interinale introdotto con il “pacchetto Treu” nel 1997 (si indicano con questo nome alcune norme in tema di diritto del lavoro proposte da Tiziano Treu, allora Ministro del Lavoro), che ha un importante ruolo nel contrastare il lavoro irregolare (a oggi le stime Assolavoro contano oltre 3 milioni di lavoratori non contrattualizzati).
In Italia sono circa 100 le Agenzie per il lavoro (Apl), ovvero gli unici enti autorizzati dal Ministero del Lavoro all’attività di intermediazione della prestazione di manodopera, che con 2.500 filiali distribuite sul territorio offrono un grande supporto ad aziende e dipendenti.
Formazione, ricerca e selezione del personale, gestione amministrativa dei lavoratori sono le principali funzioni delle Apl, attività che i recenti avvenimenti legati alla pandemia, uniti alla trasformazione digitale in corso, hanno reso più importanti che mai.
Per approfondire i temi legati alle Apl e alla somministrazione di lavoro e comprendere come queste possano essere di supporto nel limitare le conseguenze del recente sblocco dei licenziamenti, Persone&Conoscenze ha intervistato gli esponenti di alcuni importanti player del settore.
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