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mercoledì, 17 Settembre, 2025

Flessibilità e proattività, le chiavi della ripartenza

Nel post covid le aziende devono tornare in fretta alla normalità. Per Centro Computer saranno determinanti organizzazione e investimenti Le previsioni sul Prodotto interno lordo (Pil) dell’Italia nel 2020 a seguito dell’emergenza coronavirus sono decisamente negative: secondo la Commissione europea, il calo sarà del 9,5%, mentre secondo il Fondo monetario internazionale il crollo sarà addirittura […]
29 Luglio 2020
Di: Gabriele Perrone
29 Luglio 2020
Nel post covid le aziende devono tornare in fretta alla normalità. Per Centro Computer saranno determinanti organizzazione e investimenti Le previsioni sul Prodotto interno lordo (Pil) dell’Italia nel 2020 a seguito dell’emergenza coronavirus sono decisamente negative: secondo la Commissione europea, il calo sarà del 9,5%, mentre secondo il Fondo monetario internazionale il crollo sarà addirittura del 12,8%. Di fronte a questi dati allarmanti, è richiesta un’azione proattiva alle imprese, che costituiscono la spina dorsale dell’economia italiana. Al di là degli aiuti provenienti dalle istituzioni europee e nazionali, è all’interno delle aziende che si gioca la partita decisiva. È questa la convinzione di Roberto Vicenzi, Vicepresidente di Centro Computer, società di consulenza specializzata in prodotti, servizi e soluzioni IT per le aziende. “Ora che la fase più critica dell’emergenza sembra essere passata, dobbiamo tornare a lavorare come prima, pur mantenendo la flessibilità propria dello Smart working”. Secondo Vicenzi, bisogna “ridurre il più possibile i tempi di recupero e di ritorno alla normalità”, altrimenti le previsioni sul Pil diventeranno ulteriormente negative. Questo compito spetta soprattutto alle imprese, chiamate ad “adottare nuove regole interne dal punto di vista organizzativo per consentire alle persone di tornare in ufficio e, allo stesso tempo, di usufruire dei vantaggi della flessibilità offerta dal lavoro agile”. Centro Computer rappresenta un esempio di questa organizzazione del lavoro: “Negli scorsi quattro anni, il 5% dei nostri dipendenti lavorava già in Smart working per un giorno a settimana. Nell’emergenza, invece, tutti hanno lavorato da casa. Ora che l’emergenza è finita, servono nuove regole per cercare di tornare a una situazione di equilibrio tra le due dimensioni”. L’obiettivo è quello di “unire il meglio della situazione pre covid, quando si lavorava fisicamente in ufficio, con il meglio dell’era post covid, sfruttando i benefici delle comunicazioni digitali. La ‘mediazione’ tra lo Smart working e il lavoro in sede sarà la nuova realtà comune del lavoro nelle imprese, anche perché in alcuni casi le situazioni private delle persone che lavorano da casa impattano in modo negativo sulla produttività”.

Cloud e unified communications per il lavoro del futuro

Diverse aziende stanno pensando di tagliare i costi per far fronte alla crisi, ma secondo Vicenzi ciò ha effetti negativi sul Pil dell’Italia. Piuttosto, le aziende “devono fare qualcosa di nuovo per pensare al domani, investendo in nuove tecnologie, soprattutto integrate in ambito cloud”. Centro Computer prevede, per esempio, che nell’ultimo trimestre del 2020 molte aziende metteranno in campo investimenti di ottimizzazione dei loro data center e di acquisto di nuove stampanti, perché “quando il business tornerà ai livelli di prima, dovranno essere pronte dal punto di vista digitale”. Servono quindi strumenti adeguati per poter consentire alle persone di lavorare meglio nella nuova normalità. In questa direzione, Centro Computer ha recentemente siglato una partnership con Habble, fornitore di una piattaforma cloud per monitorare e analizzare i costi e i consumi telefonici aziendali e migliorare le relazioni con i clienti, integrando funzionalità e analisi dettagliate all’interno dei propri servizi consulenziali di Fleet e Mobility Management (noleggio smartphone e dispositivi mobili, integrando tutti i vantaggi dell’acquisto e della locazione operativa). L’adozione di tecnologie all’avanguardia, secondo Vicenzi, non può prescindere da “una cultura del cloud e di unified communications”, cioè l’integrazione di tutte le forme di comunicazione aziendale in un unico sistema, che permette di lavorare in modo più semplice ed evoluto. Si tratta di un insieme di soluzioni che consente alle persone di un’organizzazione di comunicare velocemente, collaborare in modo più efficace e attivare gruppi di lavoro flessibili con la massima semplicità. Un esempio pratico è l’eliminazione dei centralini aziendali e la dotazione ai dipendenti di un software sul pc portatile e/o sullo smartphone con il collegamento al proprio telefono interno aziendale. Centro Computer si occupa di unified communications dal 2010 e nell’ultimo anno ha visto crescere il suo fatturato del 21% arrivando a 47 milioni di euro (e nel primo semestre 2020 l’azienda è cresciuta del 5,3% nonostante l’emergenza). Nel caso in cui in futuro si dovessero presentare altre emergenze simili a quella del covid-19, secondo Vicenzi le aziende dovrebbero “avere un piano a lungo termine, organizzandosi per essere più flessibili e più competitive”. Gli ‘ingredienti’ di questa ricetta sono gli investimenti in nuove tecnologie digitali, l’equilibrio tra Smart working e lavoro in ufficio e un cambiamento organizzativo e culturale che parta innanzitutto dai manager.
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