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mercoledì, 17 Settembre, 2025

Gestire le dinamiche psicologiche nelle organizzazioni del futuro

A distanza di (quasi) due anni dallo scoppio della pandemia, affiorano chiari gli insegnamenti e gli impatti che questa ha avuto sulle persone e sulle aziende. Durante l’emergenza, dai vertici – a livello generale il Governo e in azienda la Direzione del Personale (o l’imprenditore quando è il capo impresa a occuparsi della funzione Risorse […]
20 Dicembre 2021
Di: Francesca Albergo
20 Dicembre 2021
Persone
A distanza di (quasi) due anni dallo scoppio della pandemia, affiorano chiari gli insegnamenti e gli impatti che questa ha avuto sulle persone e sulle aziende. Durante l’emergenza, dai vertici – a livello generale il Governo e in azienda la Direzione del Personale (o l’imprenditore quando è il capo impresa a occuparsi della funzione Risorse Umane) – è stata lanciata una ‘chiamata alle armi’, accolta dai più. E questo grazie anche all’attenzione per la cura delle persone che, almeno nelle organizzazioni, le ha fatte sentire protette e valorizzate. Questo è il pensiero di Dario Forti, Psicologo e Consulente di Sviluppo Organizzativo, che in rappresentanza del Comitato Scientifico di Sviluppo&Organizzazione ha introdotto la Discussione promossa dalla nostra rivista dal titolo Gestire le dinamiche psicologiche nelle organizzazioni del futuro. Durante l’incontro a porte chiuse, cui hanno partecipato, in qualità di relatori, manager e professionisti delle Risorse Umane di differenti settori aziendali, l’argomento è stato affrontato sotto diverse sfaccettature, facendo emergere non solo le difficoltà affrontate, ma anche le strategie applicate, le soluzioni individuate e in generale numerosi spunti di riflessione sull’evoluzione dello sviluppo organizzativo in un contesto in continua evoluzione.

Una sfida diventata costante

Stiamo ormai vivendo in un’epoca di cambiamenti ininterrotti, di cui la pandemia rappresenta solo l’ultima delle crisi. “Negli ultimi decenni la storia degli esseri umani è stata connotata da almeno quattro eventi dirompenti: globalizzazione, digitalizzazione, terrorismo e, infine, la pandemia”, ricorda Forti, che a tal proposito cita La nona ora. La scultura, che Maurizio Cattelan realizzò nel 1999, poco prima quindi dell’attacco alle Torri gemelle, che rappresenta Papa Giovanni Paolo II accasciato dopo esser stato colpito da un meteorite. Naturalmente, come tutte le opere d’arte, anche questa si presta a svariate interpretazioni; significativo tuttavia è il collegamento tra la vulnerabilità dell’essere umano e la capacità – testimoniata senza incertezze dal Papa in tutta la sua vita – di resistere ai colpi che la sorte gli riserva. Ed è proprio questa caratteristica che ha permesso alle aziende di andare avanti durante l’emergenza sanitaria vissuta. Una qualità che è utile sviluppare, considerando che anche il futuro è incerto: la tanto attesa ‘nuova normalità’ sembra, infatti, essere ancora lontana. E se la sequenza di emergenze appena esaminata, come paventato da alcuni esperti, è destinata a stabilizzarsi, è vera l’affermazione di Pier Luigi Celli, ex manager e dirigente di grandi aziende (Eni, Rai, Omnitel, Olivetti ed Enel), secondo cui non ci sarà mai più un new normal. Nel suo ultimo libro (Lezioni per imprese nostalgiche del futuro. Che cosa stiamo imparando dalle crisi, ESTE, 2021), Celli scrive: “Ci saranno sempre più normalità di transito, scorrevoli e precarie, rispetto alle quali il potere all’interno delle strutture organizzate avrà un ruolo di coordinamento dei fattori e una funzione ordinatrice e disciplinatrice rispetto a intrecci spesso confusi”. In un mondo di questo tipo è importante imparare a gestire i cambiamenti, sviluppando strategie che siano efficaci in ogni contesto. E ora che dalla scura coltre pandemica sembrano filtrare i luminosi raggi di una (seppur lenta) ripartenza – secondo i dati Istat solo a settembre 2021 i lavoratori occupati sono cresciuti di 500mila unità rispetto a gennaio – i professionisti delle Risorse Umane sono chiamati ad approcciarsi a nuove soluzioni. E che siano, possibilmente, iniziative semplici, da contrapporre come risposta alle complessità che stiamo vivendo e che sembrano intenzionate e susseguirsi: tuttavia la semplicità non deve rischiare di ‘scadere’ nella banalità. Per farlo, Forti ritiene fondamentale che i manager della Direzione del Personale si concentrino sull’offrire attenzione alle persone, perché solo così ci si può poi curare dei propri clienti (e quindi del core business). In questo modo è possibile disegnare progetti in grado di abbracciare e far convergere le esigenze dei lavoratori con quelle delle attività aziendali. Ma come stanno affrontando gli HR questo delicato compito? Se ne è parlato durante la Discussione promossa da Sviluppo&Organizzazione dal titolo Gestire le dinamiche psicologiche nelle organizzazioni del futuro. Hanno partecipato: Mara Adobati, HR Manager Area Nord Est di LeroyMerlin Alessia Casonato, Group HR Operations Director di Sks 365 Lara Facchinetti, Human Resources Director di Zamperla Gabriele Fagioli, HR Specialist di Sea Vision Dario Forti, psicologo e consulente di sviluppo organizzativo Elena Gonizzi, International Recruiter di Bonatti
L’articolo integrale è pubblicato sul numero di Ottobre-Novembre 2021 della rivista Sviluppo&Organizzazione. Per informazioni sull’acquisto o sull’abbonamento alla rivista scrivi a daniela.bobbiese@este.it (tel. 02.91434400)
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