Gli strumenti di lavoro per la new way of working
Era il febbraio 2020 quando la vita di ogni lavoratore cambiò radicalmente. Alcuni si trovarono in Cassa integrazione, altri a lavorare su turni e, infine, molti divennero smart worker. La pandemia, com’è noto, ha contribuito ad accelerare i processi di digitalizzazione delle aziende (e dei relativi dipendenti). In pochi giorni tutti siamo stati costretti a […]

Era il febbraio 2020 quando la vita di ogni lavoratore cambiò radicalmente. Alcuni si trovarono in Cassa integrazione, altri a lavorare su turni e, infine, molti divennero smart worker. La pandemia, com’è noto, ha contribuito ad accelerare i processi di digitalizzazione delle aziende (e dei relativi dipendenti). In pochi giorni tutti siamo stati costretti a utilizzare piattaforme che consentono di lavorare a distanza, riempiendo le agende di video riunioni.
Le video conferenze, con tutta probabilità, saranno uno strumento di lavoro quotidiano anche in un futuro post pandemico, soprattutto per le aziende che vogliono implementare una modalità di lavoro ibrida. In quest’ottica, le imprese devono ripensare l’organizzazione dei propri spazi e delle proprie sale riunioni, integrando tecnologie che supportino la video collaboration, rendendola un’esperienza semplice e paragonabile a un meeting face to face.
Semplicità, scalabilità e uniformità sono i princìpi guida
Uno degli aspetti su cui i player del settore si stanno concentrando è perfezionare l’accessibilità. Non tutti i lavoratori sono infatti esperti di tecnologia e per questo è necessario implementare strumenti semplici, che permettano di lanciare call in pochi passaggi e tramite qualsiasi piattaforma video in cloud (per esempio i noti Microsoft Teams, Zoom Rooms, Google Meet, ecc.), che siano, insomma, utilizzabili da tutti i collaboratori. Oltre all’accessibilità, un altro aspetto cruciale è la scalabilità. Non serve dotare di tecnologia solo le sale riunioni delle organizzazioni, bisogna portarla anche nelle abitazioni private – diventate ormai l’estensione dei luoghi di lavoro – e per questo personalizzandole in base all’uso del singolo spazio e integrandole con un sistema di controllo centralizzato. Infine, i sistemi di video conference dovrebbero puntare sull’uniformità di esperienza. I partecipanti devono poter vivere il meeting come fossero in presenza, da qualunque luogo lo stiano seguendo: ufficio, abitazione, spazi di coworking. In quest’ottica le aziende offrono numerose soluzioni anche per il lavoro da remoto. Ma c’è pure un ultimo aspetto e riguarda la sostenibilità ambientale. A spiegarlo, durante l’evento di presentazione dei nuovi strumenti di video collaborazione, è stato Massimo Rapparini, Chief Information Officer di Logitech, azienda che ha scelto di investire proprio nella direzione della sostenibilità: “Dal 2019 abbiamo deciso di celebrare l’idea del lavoro da ogni dove: con la video collaboration è possibile risparmiare tempo, denaro e ridurre l’impatto ambientale”. A dimostrazione dell’attenzione su queste tematiche, il player ha sviluppato un calcolatore di emissioni di anidride carbonica, mostrando i vantaggi ottenibili introducendo una modalità di lavoro ibrida e, per sostenere la lotta al cambiamento climatico e al riscaldamento globale, si impegna a utilizzare energia elettrica derivante al 100% da fonti rinnovabili e realizzare prodotti per gaming con materiali certificati carbon neutral.Soluzioni per sale di tutte le dimensioni
Sulla base di questi princìpi, Logitech vuole offrire supporto alle aziende nell’implementazione di soluzioni di video collaboration adatte a tutti gli spazi di lavoro, proponendo soluzioni – che integrano la gamma Rally – per sale di grandi dimensioni come boardroom, aule scolastiche e spazi riunione (Rally Plus), ma anche per sale di medie dimensioni (Rally Bar), e per quelle più piccole (Rally bar mini). I dispositivi sono dotati di un mirino programmato con Intelligenza Artificiale (AI), in grado di ottimizzare l’inquadratura automatica – non dotata però di tecnologia active speaker – che può essere collegato a un tool che permette di monitorare il corretto funzionamento di tutti gli apparati installati nelle sale riunioni, nonché abilitare un’opzione in grado di mandare un alert agli amministratori di sistema qualora in sala ci siano più persone di quelle consentite, funzionalità particolarmente utile in questo periodo di distanziamento sociale. Ecco che l’AI rappresenta una tecnologia fondamentale anche per implementare nuove soluzioni volte ad affrontare il periodo attuale. Il futuro va in direzione digital e gli strumenti per lavorare a distanza si configurano come necessari per una collaborazione efficace.Categoria: Ambiente di lavoro, Organizzazione

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