Robot più efficienti, ma la legge tutela gli esseri umani
Per i giudici spagnoli, l’incremento di produttività non sarebbe sufficiente per giustificare il licenziamento. Secondo l’ultimo rapporto dell’Ocse, in Spagna la metà dei posti di lavoro rischia di scomparire o di essere trasformata in modo significativo per effetto dell’automazione. Un trend che ha subito una forte accelerazione in seguito alla diffusione del Covid-19: secondo uno […]

Per i giudici spagnoli, l’incremento di produttività non sarebbe sufficiente per giustificare il licenziamento.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Ocse, in Spagna la metà dei posti di lavoro rischia di scomparire o di essere trasformata in modo significativo per effetto dell’automazione. Un trend che ha subito una forte accelerazione in seguito alla diffusione del Covid-19: secondo uno studio di McKinsey, nel Paese iberico l’azione combinata di automazione e pandemia potrebbe distruggere fino a 7 milioni di posti di lavoro.
A impedire questa corsa all’innovazione – e i conseguenti licenziamenti – sono al momento i giudici spagnoli. L’ultimo caso è quello di Cecilia, impiegata da 13 anni in un albergo di Las Palmas in Gran Canaria e licenziata dopo l’acquisto di uno nuovo sistema informatico capace di assicurare lo svolgimento del suo lavoro e di quello dell’intero team senza interruzioni. La Corte di Las Palmas ha dato ragione alla donna: le ragioni sostenute dalla compagnia – ovvero l’incremento di produttività – non sarebbero state “sufficienti per giustificare il licenziamento”.
Non è la prima volta che un giudice spagnolo si pronuncia a favore di un lavoratore in una contesa che contrappone innovazione e tutela del lavoro. La previsione dello Statuto dei lavoratori spagnolo che regola i licenziamenti per ragioni tecniche, legate a cambiamenti nei mezzi e negli strumenti di produzione, è molto astratta e rimette, quindi, ai giudici il compito di decidere in concreto quale equilibrio dare ai diversi interessi in gioco. Le pronunce fin qui emanate sembrano indicare che i tagli ai posti di lavoro debbano essere ragionevoli e proporzionali: deve esserci, cioè, un nesso di causalità tra l’introduzione di una nuova tecnologia e la necessità di eliminare la posizione del singolo lavoratore.
Fonte: El País

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