Skip to main content

giovedì, 18 Settembre, 2025

I discriminati della Gig economy

Il risultato del referendum della California, sulla natura degli autisti di Uber, potrebbe avere un forte impatto sull’intero settore. La cosiddetta Gig economy ha affrontato il suo primo voto popolare. E l’ha vinto. Insieme con le elezioni presidenziali, il 3 novembre 2020 i cittadini della California hanno votato sul Proposition 22, un referendum che ha […]
17 Novembre 2020
Di: Giorgia Pacino
17 Novembre 2020
Il risultato del referendum della California, sulla natura degli autisti di Uber, potrebbe avere un forte impatto sull’intero settore. La cosiddetta Gig economy ha affrontato il suo primo voto popolare. E l’ha vinto. Insieme con le elezioni presidenziali, il 3 novembre 2020 i cittadini della California hanno votato sul Proposition 22, un referendum che ha messo fine alle dispute giudiziarie tra Uber, Lyft e altre on demand company e i rispettivi autisti. Questi ultimi si erano appellati a una recente legge statale che prevede significativi benefici contrattuali per i lavoratori dipendenti e avevano chiesto, in forza di questa normativa, maggiori tutele salariali. Il voto popolare, invece, ha dato ragione alle compagnie: quasi il 58% degli elettori ha sostenuto la proposta di rendere i conducenti lavoratori autonomi, contro il 42% che ha votato perché venissero inquadrati come dipendenti. Il risultato, di fatto, ribalta la previsione legislativa che richiedeva alle aziende di ride sharing di riclassificare i loro impiegati e garantire loro benefit da dipendenti. Nonostante il referendum produca effetti limitati alla sola California, il risultato potrebbe avere un forte impatto sull’intero settore. La questione della natura, subordinata o autonoma, del rapporto di lavoro di autisti e rider ha animato il dibattito tra aziende della Gig economy, sindacati e politica anche sull’altra sponda dell’Atlantico. Per esempio, in Italia, Just Eat ha appena annunciato l’arrivo nel 2021 di Scoober, un modello di delivery che inquadra i rider come lavoratori dipendenti, consentendo loro di avere più vantaggi e tutele pur conservando l’attuale flessibilità. Il modello Scoober, già attivo in altri Paesi europei del gruppo, prevede la stipula di un contratto di lavoro dipendente basato sulle linee guida internazionali di un accordo aziendale, in linea con la normativa e la legislazione italiana (Ccnl Rider). Sarà possibile scegliere una tipologia full time o part time e sarà introdotta una paga oraria, corrispondente all’intero turno coperto dal rider e non parametrata sulle singole consegne, che verranno invece valutate in funzione del riconoscimento di un ulteriore bonus.
giorgio armani
È morto oggi, a 91 anni, Giorgio Armani, figura di riferimento nel mondo dell’alta moda e padre dell’omonima maison, fondata esattamente 50…
Giuseppe_Turani
È stato Vicepresidente e Direttore Editoriale della casa editrice ESTE (l’editore anche del nostro quotidiano). E ora è stato inserito nel…
Este +
Oltre 60 anni di esperienza nella produzione di contenuti di cultura d’impresa al servizio di imprenditori e manager. Dalla fine degli Anni…
App ESTE
In pochi mesi dal lancio di aprile 2023, l’App ESTE ha già raggiunto numeri notevoli: 41mila schermate visualizzate, circa 700 download e 2mila…

Rimani aggiornato sul management che conta

Iscriviti alla newsletter di Parole di Management, il quindicinale con il meglio del pensiero manageriale per guidare il cambiamento in azienda