
Archiva Group cresce con DDM e Mitric
Il 2024 è stato l’anno della svolta strategica per Archiva. Con l’ingresso del fondo Progressio, l’azienda ha delineato una strategia chiara: aggregare eccellenze tecnologiche italiane per costruire un gruppo leader nella digitalizzazione dei processi aziendali. Da questa visione nasce un sistema integrato che oggi riunisce oltre 1.500 clienti in 40 Paesi. L’obiettivo è preciso: servire le medie e grandi imprese europee con piattaforme modulari, interconnesse e progettate per semplificare la complessità. È quanto emerso durante la conferenza stampa con Giuliano Marone, Amministratore Delegato di Archiva Group; Luigi Bassani, Fondatore di Mitric; Samuel Fini, Sales Director di Archiva; Andrea Papalia, Chief Sales Officer di DDM; Massimo Dan, Partner di Progressio Sgr, e Loris Marchiori, Corporate Communication Director di Archiva.
Un panel ricco, che ha illustrato le due acquisizioni del 2025 – DDM e Mitric – rappresentative della direzione intrapresa. DDM ha portato con sé un patrimonio di competenze nello sviluppo di soluzioni SAP native e certificate, nell’ambito dell’Enterprise Content & Process Management. Mitric, società specializzata in soluzioni software mobile oriented per il mercato B2B, ha invece ampliato il perimetro tecnologico del gruppo con Checker: una piattaforma mobile-first per la digitalizzazione dei processi destrutturati, pensata per ambienti distribuiti e multilingua. Uno strumento progettato per chi lavora in fabbrica, in magazzino, nei cantieri. Un’app capace di operare anche offline, traducendo in workflow digitale processi prima affidati alla carta o all’esperienza individuale.
Le soluzioni sono sviluppate internamente
Queste integrazioni sono state possibili perché il gruppo ha una base tecnologica comune: piattaforme proprietarie, architettura a microservizi, API per l’interoperabilità, un approccio service-oriented che punta a costruire soluzioni su misura, non a vendere prodotti a scaffale. Oltre il 90% delle soluzioni è sviluppato internamente, con un investimento costante in R&D, interfacce evolute, e intelligenza artificiale. Tutto è pensato per ridurre l’intervento umano dove possibile e valorizzarlo dove serve davvero.
I campi di applicazione sono numerosi. Nell’ambito amministrativo-fiscale, Archiva è tra i player italiani nella gestione della fatturazione elettronica, dei documenti contabili e della conservazione a norma. Nell’area HR, le soluzioni sviluppate dal gruppo spaziano dalla gestione documentale del personale alla valutazione delle competenze: grazie ad algoritmi di Intelligenza Artificiale generativa (AI Gen), le aziende possono oggi mappare hard e soft skill della propria popolazione aziendale, costruendo percorsi di crescita e organizzazione dinamica. Anche la Pec, tradizionalmente vista come un obbligo normativo, è trasformata in un asset intelligente: classificazione automatica, smistamento, risposta assistita dall’AI. Il tutto in un’ottica integrata e misurabile.
Un’altra frontiera è la governance energetica e la gestione documentale in ambito Health, Safety & Environment (HSE): il gruppo propone oggi soluzioni che uniscono controllo, tracciabilità e sostenibilità operativa, semplificando processi spesso complessi e frammentati. L’architettura modulare consente inoltre di integrare rapidamente nuove aziende o funzioni attraverso acquisizioni o sviluppo verticale, mantenendo coerenza ed efficienza.
Archiva ha attraversato quattro fasi
Questo assetto tecnologico non nasce per caso. È il frutto di una visione lunga oltre 20 anni, che ha attraversato diverse fasi evolutive. Archiva chiama questo percorso le sue quattro ere. La prima, a fine Anni 90, era l’“era dei dati”: quando digitalizzare voleva dire semplicemente estrarre e conservare informazioni. Già allora l’intuizione era forte: il vero valore sta nei dati non strutturati, quelli che nessuno legge, ma che raccontano tutto. Poi è arrivata l’“era dell’automazione dei processi” (dal 2012): si comincia a progettare piattaforme, si entra nei flussi aziendali, si integra la tecnologia nei sistemi gestionali.
La terza fase, dal 2019, è l’“era delle persone”: il software si fa esperienza d’uso, nasce una software house, si investe in interfacce e user experience. L’ultima evoluzione, oggi in atto, è quella che l’azienda chiama un ecosistema distribuito, aperto, dove tecnologie diverse convivono per servire un’unica missione — liberare il potenziale umano dal peso della burocrazia, della ripetizione, della complessità.
La storia di Archiva è la storia di un’azienda che non ha mai voluto fermarsi al prodotto. Ha costruito infrastrutture, competenze, alleanze. Ma soprattutto ha costruito un modo diverso di pensare la tecnologia: non come fine, ma come servizio. Oggi questa filosofia si traduce in una proposta concreta, scalabile, già pronta per il mercato europeo. Perché se l’Italia ha anticipato l’Europa nella digitalizzazione fiscale, ora è il momento di esportare anche il modello, la cultura e le piattaforme.