MIT_conference

Riavviare il management nell’era dell’AI

C’è un prima e un dopo. L’avvento dell’Intelligenza Artificiale (AI) segna un punto di rottura nel modo in cui le organizzazioni lavorano e prendono decisioni. È questo, in estrema sintesi, il messaggio di Sam Ransbotham, Professore di Analytics e Machine learning e Artificial Intelligence presso il Boston College ed editorialista di MIT Sloan Management Review Usa, nell’intervento di apertura della MIT Conference, l’iniziativa editoriale promossa dalla rivista omonima, edita dalla casa editrice ESTE (editore anche del nostro quotidiano).

Nessuna società umana ha mai vissuto un passaggio attraverso l’AI. Siamo i primi a farlo. E dobbiamo capire insieme”, ha spiegato Ransbotham davanti alla platea dell’auditorium dell’Università Iulm a Milano. Il docente ha dunque lanciato una riflessione cruciale: serve un nuovo contratto tra management e tecnologia.

Lo stesso esperto statunitense ha spiegato che sono sempre di più le aziende che usano strumenti di AI, ma spesso lo fanno senza una piena consapevolezza. Dalla gestione dei dati nei sistemi di ecommerce, all’assistenza nella scrittura, passando per la creazione di contenuti educativi o la sorveglianza ambientale, l’AI sta diventando pervasiva nell’organizzazione.

“Quando chiediamo ai manager quanto usano l’AI, molti rispondono: ‘poco o nulla’. Ma basta approfondire per scoprire che, in realtà, già la utilizzano in tanti processi quotidiani”, ha evidenziato Ransbotham. È quello che si può chiamare un “paradosso cognitivo” che spiega perché le aspettative sui benefici siano spesso inferiori rispetto al potenziale reale.

Tecnologia sì, ma con uno scopo

Nel suo intervento alla MIT Conference, l’editorialista di MIT Sloan Management Review Usa ha approfondito non solo l’adozione degli strumenti nuovi, ma anche il loro utilizzo, chiarendo la necessità che ci sia coerenza rispetto alla strategia dell’organizzazione: “Non bisogna chiedersi se un’azienda ha una strategia per l’AI, piuttosto serve chiedersi se l’AI serve per realizzare la strategia aziendale?”.

Dai dati diffusi da Ransbotham, i sistemi intelligenti sono in grado di generare valore reale, ma questo avviene in modo diseguale, perché solo l’11% delle organizzazioni ha dichiarato di ottenere benefici significativi dall’uso dell’AI. Come si spiega questo dato? Per il docente ci sono tre fattori critici, che riguardano l’infrastruttura, le competenze (cioè la capacità di integrare tecnologia e pensiero critico) e la strategia.

Il manager torni a decidere senza delegare

Allineandosi alla visione comune sull’AI, anche Ransbotham ha invitato a considerare la tecnologia come uno strumento. Ma ha invitato a un cambio di mentalità sull’AI: “Come l’uomo delle caverne che decise se usare una pietra per costruire o per colpire, anche oggi tocca a noi decidere come usare l’AI”. La tecnologia, dunque, non ha morale né è intenzione: è il management a doverne definire il senso d’uso.

Ed è quindi qui che emerge il nodo culturale. Se si vuole generare impatto con l’AI, serve ripensare ruoli, funzioni e stili di leadership. Più che delegare alle macchine, serve allora “riavviare’ il management, promuovendo dialogo, curiosità e responsabilità condivisa.

È chiaro, però, che l’AI rappresenta una nuova frontiera produttiva: “Può cambiare ciò che possiamo ottenere a parità di risorse, ma non sappiamo ancora come”, ha ammesso il docente. Insomma, ci troviamo all’inizio di un ciclo trasformativo che avrà impatti profondi sul lavoro e sull’impresa. Ecco perché servono manager consapevoli, capaci di immaginare scenari, fare scelte etiche e valorizzare l’intelligenza – umana, prima ancora che artificiale – nei processi decisionali.

MIT Conference, Sam Ransbotham, management

Design_organizzativo_articolo

Il Design Organizzativo in un contesto di incertezza

/
Una crisi, che sia di origine economica, geopolitica, sociale o ...
Sace, la settimana corta funziona (ed è produttiva)

Sace, la settimana corta funziona (ed è produttiva)

/
Il futuro del lavoro è la settimana corta? Sace ha ottenuto ...
Innovazione e collaborazione, la formula vincente di Thron

Innovazione e collaborazione, la formula vincente di Thron

/
Un’organizzazione può prosperare se si basa su una cultura collaborativa, ...

Via Cagliero, 23 - 20125 Milano
TEL: 02 91 43 44 00 - FAX: 02 91 43 44 24
EMAIL: redazione.pdm@este.it - P.I. 00729910158

© ESTE Srl - Via Cagliero, 23 - 20125 Milano
Web engineering and design by Sernicola Labs