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Chi è leader non cerca seguaci: per un modello di leadership più sostenibile

La pandemia da Covid-19 ci ha insegnato che il nostro sistema è fragile. Eravamo abituati a considerare la salute come un bene che appartiene solo a noi stessi, ma non è così: siamo immersi nell’ambiente e legati a esso. Il mondo ha subito una brusca frenata e ci ha portato a riconsiderare le nostre priorità e i valori che connotano l’attuale organizzazione sociale.

A parte la paura per la pandemia, anche il lockdown è stato molto difficile perché gli occidentali non sono abituati a ricevere ordini che limitano la libertà personale. Rispetto alla Cina, al Giappone e alla Corea del Sud, per esempio, il focus occidentale è sull’individuo e sulla libertà di muoversi come sinonimo di democrazia. È stata una grande sfida, che ha fatto riflettere.

Anche il libro Gocce di leadership. Riflessioni ed esperienze per un modello di leadership più sostenibile, (Edizioni ESTE, 2020) scritto da Cristina Melchiorri ha lo scopo di far riflettere il lettore sulla nostra società e sulle sfide di un nuovo modello sociale ed economico. Un modello che ha bisogno di una nuova leadership per concepirlo e gestirlo, più sostenibile e in cui le donne possano riconoscersi.

L’autrice è stata una campionessa di nuoto, ha sperimentato su di sé la fatica dell’allenamento: non si nasce campioni, lo si diventa con l’allenamento; ma bisogna aver voglia di cimentarsi nella gara e accettare il confronto. Il suo percorso professionale lo dimostra: a 25 anni ha diretto il Sunia, una forte esperienza ad alto impatto sociale. Poi, in un’azienda di costruzioni ha vissuto il business e la gerarchia aziendale.

Come manager di Smaer, società di consulenza e recruiting della Lega delle Cooperative, ha interagito con centinaia di imprenditori e direttori del personale, in cerca di individui con competenza, esperienza, leadership. Ha valutato migliaia di uomini e donne, per coglierne potenziale e capacità. Ha inoltre operato come Direttore Centrale della Provincia di Milano, con delega all’Ambiente. Una straordinaria prova di gestione della politica.

Oggi guida Advanced Smart Solutions, società di consulenza gestionale e formazione manageriale, per offrire idee e modelli di approccio strategico alle aziende e alle persone. Allena chi lo desidera a trovare la propria leadership.

La situazione attuale della leadership femminile

Secondo una ricerca effettuata dalla Commissione europea nel 2019, infatti, l’Italia si posiziona all’ultimo posto in termini di tassi di occupazione femminile (47%), staccata di 11 punti dalla media europea. Ancor peggiore la situazione nelle aziende italiane, con un 4% di rappresentanza nei Consigli di Amministrazione delle principali società, rispetto all’11% dell’Europa.

A questo proposito, nella prefazione di Gocce di leadership Chiara Lupi, Direttrice Editoriale di ESTE, scrive che abbiamo bisogno di donne disposte a guidare le organizzazioni, perché oggi la leadership non può prescindere da empatia e dal desiderio autentico di entrare in sintonia con lo stato emotivo degli altri. Se chi ha il potere non lo cede, sta alle donne stesse prendersi degli spazi.

Partendo da una fotografia della leadership nella crisi globale, il testo offre spunti di consapevolezza e di riflessione su situazioni di lavoro e personali dell’autrice e di altri soggetti, focalizzate sull’emergere in un mondo maschile. Fornisce poi indicazioni su quali approcci abbiano funzionato o scintille che possano suscitare un nuovo modo di guardare, affrontare e risolvere momenti simili a quelli descritti. I consigli indicati aiutano a pensare e praticare in concreto nuovi modelli di leadership, passando dalla teoria all’azione.

Realizzare i propri obiettivi oltre i pregiudizi

Uno di questi è dotarsi di un piano strategico personale per le donne, cioè un semplice schema con cinque passi. Perché per le donne? Perché le donne spesso vivono dando risalto alle priorità delle persone che amano e non alle proprie. Scrivere il proprio sogno e pianificarne la realizzazione, come se si trattasse di un progetto di business, consente di rifare il punto su come si sta usando la propria vita, che è una risorsa.

Per sfruttarla al meglio, l’autrice consiglia di togliere i pesi inutili dalle spalle come i pregiudizi e i luoghi comuni (“Le donne hanno famiglia e non sono disponibili su orari e trasferte come gli uomini” è uno di questi), le molestie sessuali e i comportamenti discriminatori; la carenza di modelli di leadership cui ispirarsi; la paura del conflitto.

Nel podcast Tra le righe, riguardo quest’ultimo punto Melchiorri ha affermato che in Italia – ma non solo – sin dall’infanzia è culturalmente radicato il concetto che sarebbe meglio se le donne non creassero conflitti. Lo scenario descritto per spiegare questo parere è questo: se si vedono dei bambini giocare a palla e poi litigare, i genitori intervengono raramente e comunque il gioco continua dopo la risoluzione del problema, mentre se litigano delle bambine, di solito, il gioco si interrompe. Sembra una differenza minima, ma a lungo andare le bambine si convincono che sia meglio evitare i conflitti piuttosto che imparare a risolverli.

Infine, per capire che tipo di leader si è in ambito lavorativo, c’è un test di autovalutazione finale, che tramite la risposta ad alcune domande (per esempio: sai pianificare? sai organizzare e organizzarti? sai decidere? sai delegare? hai sensibilità economica?) aiuta ad approfondire e avere consapevolezza delle caratteristiche personali, sia positive sia negative.

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Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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