Considi punta sul digitale in Italia e all’estero, con Prorob la trasformazione è ‘chiavi in mano’

Rivoluzionare i processi industriali attraverso la trasformazione digitale. La marcia di Considi per diffondere la cultura dell’Industria 4.0 passa da Padova. È lì che la società veneta, votata alla lean trasformation e all’aggiornamento dei modelli di business aziendali attraverso le logiche del Toyota Production System (TPS), ha incontrato i giovani sviluppatori di Prorob.

Le loro soluzioni, fatte di sistemi meccatronici e software su misura per interfacciare produzione e gestionali, erano il tassello mancante nella strategia di Considi. Che ha deciso, perciò, di investire nel progetto, entrando nel capitale della startup con una quota pari al 20%. “È da qualche anno che stiamo facendo scouting di tecnologie che possano aiutarci a mettere a terra il trend della digital transformation dei processi manifatturieri”, spiega Gianni Dal Pozzo, Amministratore Delegato di Considi (a sinistra nella foto con il presidente Fabio Cappellozza).

“Di professionisti e startup ne abbiamo valutati tanti, almeno una decina, e abbiamo cercato di lavorare su piccoli progetti pilota per toccare con mano quello che potevano fare per noi e per i nostri clienti. Finalmente abbiamo incontrato i ragazzi di Prorob”.

Fabio Oscari, Luca Barbazza e Simone Minto, ingegneri con PhD in Meccatronica conseguiti all’Università di Padova, alla University of California e alla Columbia University, sono le menti dietro ProNet-IoT, il framework modulare, hardware e software, capace di interfacciare oggetti fisici con il mondo digitale che ha conquistato la società di consulenza di Grisignano di Zocco.

Un framework per monitorare i flussi industriali

“Ci hanno aiutato a rispondere a un’esigenza specifica: avevamo bisogno di estrarre dati dagli impianti e renderli visibili nel capability center del Kacst in cui stiamo lavorando in Arabia Saudita”.

Il King Abdulaziz City for Science and Technology è l’istituto governativo saudita di ricerca scientifica con cui Considi ha siglato un accordo finalizzato allo sviluppo di competenze in campo tecnologico e scientifico. La società italiana collabora alla realizzazione di piattaforme industriali 4.0 e ha esportato sul campo l’esperienza della Gear Factory allestita a Grisignano, per testare la digital transformation applicata ai processi produttivi su una vera linea di assemblaggio.

Al momento è al lavoro per realizzare una fabbrica smart per la produzione di pannelli fotovoltaici, contribuendo allo sviluppo del know-how che permetterà di accrescere la produzione manifatturiera sul territorio saudita. Lì entrerà in gioco anche il framework capace di monitorare i workflow industriali da dispositivi mobili realizzato dai ragazzi di Prorob, che verrà messo a disposizione dell’Istituto di ricerca.

“Sono riusciti in poco tempo e in maniera sorprendente a realizzare questo pilota, che è stato molto apprezzato dai responsabili del Kacst. Questo ci ha convinto che avevamo finalmente trovato le persone con le competenze giuste per aiutarci a chiudere il cerchio rispetto alla rivisitazione dei processi in ottica digitale”, continua Dal Pozzo.

“L’ingresso nel capitale di Prorob ci consente di mettere a terra il disegno di trasformazione digitale cha abbiamo già in atto, rendendolo efficace e pratico”. L’obiettivo della collaborazione con la startup padovana è, infatti, quello di offrire ai clienti progetti di trasformazione del loro business ‘chiavi in mano’. L’idea, cioè, è presentare non solo un progetto del mutamento ipotizzato per loro, ma una sintesi dei vantaggi che ne deriverebbero. Da vedere e toccare con mano.

“Chiudere il cerchio per noi significa offrire al cliente un processo trasformato non solo sul layout, ma anche da un punto di vista digitale. Prorob fa proprio questo: ha sviluppato una piattaforma di industrial IoT che consente di raccogliere dati e informazioni dai processi attraverso la sensoristica e di rappresentare in maniera sintetica le prestazioni del processo”.

Il futuro in Arabia Saudita e i nuovi team di lavoro

A gennaio si è conclusa in Arabia Saudita la prima fase del progetto nel primo dei cinque capability center allestiti nel Paese. Considi ha lavorato su quello legato all’energia solare e sta ora approcciando il secondo, dedicato alla meccanica di precisione.

I centri sono destinati a diventare punti di riferimento per la diffusione delle competenze in materia di efficientamento dei processi e apprendimento dei principi lean applicabili a un’azienda manifatturiera. La crescita del settore nel Regno fa parte di “Saudi Vision 2030”, il piano strategico di sviluppo che mira a ridurre la dipendenza dell’economia saudita dal petrolio riducendola al 50% entro i prossimi 10 anni.

Considi ha già presentato il budget di intervento per le fasi successive dell’iniziativa e confida di portare a termine il progetto lavorando ancora per tutto il 2020 sul territorio saudita. Il prossimo passo sarà la creazione di una Academy Kacst con il ruolo di ente certificatore per formare manager e dipendenti in ottica lean e digital e la società italiana lavorerà sull’estensione in live degli strumenti immaginati per la trasformazione dei processi.

Il business all’estero, che da solo rappresenta il 17% del fatturato, si sta rivelando una parte sempre più importante dell’attività di Considi, che opera già anche in Germania, Europa dell’Est, Stati Uniti e Cina. “Nel 2019 abbiamo contato 10 Paesi su cui siamo al lavoro al di fuori dell’Italia. È la dimostrazione – sottolinea Dal Pozzo – che anche una società italiana con dimensione non internazionale riesce a essere competitiva in Paesi in cui la competizione è molto forte”.

Sono già una decina i progetti attivi sul fronte della digital trasformation dei processi industriali. Oltre all’istituto di ricerca saudita, forse il più sfidante per Considi vista la straordinaria capacità di spesa e di investimento in tecnologia del cliente istituzionale, anche molte aziende italiane si sono rivolte alla società di Grisignano per realizzare al proprio interno un nuovo modello industriale che sfrutti le capacità di tecnologie abilitanti come l’industrial IoT.

“Grazie a Prorob, riusciamo a mettere a fattor comune competenze di natura squisitamente industriale lato processi con competenze di natura meccatronica, abilitando gruppi di lavoro misti. Team innovativi composti da ingegneri di processo e meccatronici insieme”, puntualizza Dal Pozzo. “Siamo specialisti di miglioramento continuo: il nostro mestiere è quello di trasformare processi e persone con l’obiettivo di migliorare l’efficacia dei processi industriali. E oggi più che mai la trasformazione dei processi passa attraverso l’automazione e la digitalizzazione”.

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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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