Diventare costellazioni

“Essere donna non è mai stato facile e non è facile nemmeno ora. Il ritornello ‘non è cosa da donne’ risuona. Ma si può dimostrare il contrario, cosa che ho fatto”. Così ha introdotto il suo intervento Amalia Ercoli Finzi, la signora delle comete che ha portato uno straordinario contributo scientifico all’astrofisica, all’edizione 2021 del Convivio di Persone&Conoscenze. “Sono stata dirigente, ed è stato il momento più difficile della mia vita. Per fare la mia attività di scienziata ho avuto una formazione ottima: il Politecnico mi ha preparato a prendere decisioni che mi hanno consentito di portare a termine la missione Rosetta e atterrare su una cometa. Ma per fare la dirigente non avevo una preparazione. Per essere dirigente non fai un esame. La classe dirigente viene formata con il concorso degli altri: se non si è accettati non si sarà mai buoni dirigenti. E non tutti sono all’altezza”.

Alla domanda su che cosa deve fare un dirigente, Ercoli Finzi ha detto: “Ci sono due segreti: dare compiti adeguati alle capacità, e per questo il manager deve conoscere i limiti delle persone per non condannare al fallimento progetti e attività e non far danni all’azienda. L’altro segreto è dare un compito che abbia una prospettiva. I compiti non devono essere blindati”.

Per fare un esempio concreto, l’ingegner Finzi, con una disarmante concretezza femminile, ha fatto un paragone di rara efficacia: ti chiedo di pulire il pavimento, se te la senti, potresti anche lavarlo… “In questo modo la persona si sente apprezzata e motivata a mettere in campo le proprie capacità. Per questo il Direttore del Personale ha un compito delicatissimo. Deve educare, creare relazioni, prendere decisioni anche scomode, che costringono le persone a uscire dalla propria zona di comfort”.

Contro le quote azzurre

Ma come fare per avere più donne manager e più donne che si avviano a percorsi STEM? Come fare in modo che le donne possano mettere in luce le loro capacità? Le dichiarazioni di Ercoli Finzi sono state molto esplicite. “Siamo una società tecnologica e corriamo dei rischi perché i tecnologi stanno creando una casta con un linguaggio particolare. O entriamo in questo mondo o saremo tagliati fuori, capaci solo di premere un tasto per far funzionare il device. Le persone sanno cosa succede quando premono il tasto di un telefonino? Le donne sanno cosa succede quando schiacciano il tasto di una lavatrice? Parlo di lavatrici perché le donne sono le grandi fruitrici di elettrodomestici che sono progettati da uomini: le donne non partecipano neanche alla co-progettazione tant’è che ci sono molti oggetti di design che infatti non funzionano”.

Cosa suggerisce? “Ci sono cavalli da corsa e da soma. Le donne non possono essere relegate alla categoria dei cavalli da soma e noi vogliamo che le nostre capacità ci vengano riconosciute. Le quote rosa possono aiutare per raggiungere una massa critica, altrimenti siamo destinate a rimanere stelle nell’universo, mentre noi vogliamo diventare delle costellazioni. Io sono invece contraria alle quote azzurre e cioè alla prevalenza del genere maschile in ogni ambito. Non è possibile che tutte le posizioni di comando siano in mano agli uomini! Bisogna incentivare le donne fin dalle scuole elementari a studiare discipline STEM“.

La ricetta? “Le donne devono avere una salute di ferro; nervi d’acciaio perché siamo sempre sotto la lente di ingrandimento, gli errori degli uomini e delle donne vengono valutati in modo diverso e, infine, un marito d’oro, che non è quello che lava i piatti ma quello che ti incoraggia. Bisogna educare le mamme perché diano fiducia alle ragazze, la fiducia si costruisce con successi e insuccessi. E poi non lamentarsi mai. Se si subisce un’ingiustizia contro la quale non si può far nulla, accettiamola, ma che tutti lo sappiano! La differenza tra uomini e donne è che noi abbiamo un’intelligenza emotiva, ci occupiamo anche per attitudini ancestrali di chi sta vicino a noi e questo in alcune posizioni è fondamentale. La condanna di noi donne è che siamo felici quando sono felici le persone intorno a noi. Una condanna, perché non è facile affrontare la situazione da quest’ottica, ma in un società sempre più variegata e multietnica, saper dedicare attenzione all’altro e distribuire la nostra attenzione su tanti punti è fondamentale. Anche per questo il futuro è rosa”. Le donne sono stelle luminose. La sfida è diventare costellazioni.

Persone&Conoscenze, discipline stem, Amalia Ercoli Finzi, Convivio2021


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Chiara Lupi

Articolo a cura di

Chiara Lupi ha collaborato per un decennio con quotidiani e testate focalizzati sull’innovazione tecnologica e il governo digitale. Nel 2006 ha partecipato all’acquisizione della ESTE, casa editrice storica specializzata in edizioni dedicate all’organizzazione aziendale, che pubblica le riviste Sistemi&Impresa, Sviluppo&Organizzazione e Persone&Conoscenze. Dirige la rivista Sistemi&Impresa e governa i contenuti del progetto multicanale FabbricaFuturo sin dalla sua nascita nel 2012. Si occupa anche di lavoro femminile e la sua rubrica "Dirigenti disperate" pubblicata su Persone&Conoscenze ha ispirato diverse pubblicazioni sul tema e un blog, dirigentidisperate.it. Nel 2013 insieme con Gianfranco Rebora e Renato Boniardi ha pubblicato il libro Leadership e organizzazione. Riflessioni tratte dalle esperienze di ‘altri’ manager. Nel 2019 ha curato i contenuti del Manuale di Sistemi&Impresa Il futuro della fabbrica.

Chiara Lupi


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