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Giovani protagonisti nel lavoro, ma a modo loro

Imprenditore o libero professionista che mette al centro della propria vita gli affetti familiari e il tempo libero. È questa l’ambizione delle nuove generazioni in Italia e a farlo emergere è stata la ricerca Giovani e lavoro realizzata a maggio 2023 dal Centro Studi di Assolombarda ed Eumetra. Dallo studio, infatti, risulta che il 57% dei giovani preferisce una carriera come leader d’azienda o come libero professionista, piuttosto che svolgere un lavoro come dipendente (28%). L’indagine ha coinvolto 1.000 ragazzi tra i 18 e i 26 anni delle province di Milano, Monza e Brianza, Pavia e Lodi e offre un quadro molto chiaro circa la percezione dei giovani sul futuro che li attende in base alle opportunità professionali offerte dal sistema formativo e produttivo, sulle inclinazioni e sull’interpretazione dei valori del lavoro e dell’impegno.

Per il mondo del lavoro è una novità, visto che le precedenti generazioni – almeno questo è il percepito comune – mettevano al primo posto proprio l’attività lavorativa, insieme con il sacrificio di se stessi e a discapito di affetti e famiglia. Questo modello è ormai giunto al tramonto, perché è sempre più consolidato il il fatto che, in termini di prospettive future, ci sia l’esigenza di essere protagonisti della propria vita. In quest’epoca di radicale cambiamenti, appare quindi chiaro che anche il mercato del lavoro necessiti una radicale riforma, che coinvolge anche i processi formativi.

Federico Chiarini, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Assolombarda, ha parlato di “terza transizione”, cioè quella che ha a che fare con la rigenerazione delle competenze attraverso la formazione: “Si tratta di un processo in grado non solo di allineare la domanda e l’offerta di lavoro, ma anche di ‘agganciare’ le nuove inclinazioni dei giovani alla società in cui vivono. Occorre aprire la strada verso le nuove professioni, affinché sempre più giovani lavoratori siano formati per lavorare al fianco di giovani imprenditori: da qui dobbiamo ripartire per affrontare i tempi che corrono”.

Serve un rinnovamento delle competenze

La vocazione dei giovani di sperimentare il lavoro da protagonisti si riflette anche in altri ambiti, in particolare in quella privata, che deve essere tutelata dalle ‘ingerenze’ della sfera professionale. Le nuove generazioni, in sintesi, sono alla costante ricerca di libertà e soprattutto di tempo libero da dedicare alle relazioni personali. Per il 72% degli intervistati della ricerca del Centro Studi di Assolombarda ed Eumetra, il sostegno della famiglia e degli affetti ha un ruolo centrale: per il 60% degli intervistati è fondamentale la necessità di instaurare buoni rapporti con i colleghi, ma anche con i superiori (42%) e il 34% inoltre riconosce il valore e l’importanza della collaborazione all’interno di un team.

Ma siamo sicuri che assumere il ruolo di imprenditore significhi disporre di maggiore tempo libero o comunque della possibilità di gestirlo a proprio piacimento? Non c’è il rischio di rifarsi a un’immagine stereotipata di chi fa impresa? La questione è aperta, anche perché lo studio mette in evidenza che i giovani cercano, in particolare, le posizioni con flessibilità oraria (55%), che prevedano tempo libero per dedicarsi ad attività extra lavoro (49%), con la possibilità di fare Smart working (35%). Solo il 16% definisce prioritario lo svolgere mansioni poco faticose o stressanti.

Il campione preso in esame (l’80% ha dichiarato di aver già svolto almeno un’esperienza lavorativa) ha poi svelato di non vedere in Italia opportunità di lavoro proficue (43%) e c’è chi le considera addirittura “scarse” (19%). La causa è da individuare in un sistema che non offre opportunità di assunzione a chi ha poca o nessuna esperienza e non garantisce una stabilità lavorativa. Circoscrivendo l’analisi al territorio milanese, emerge che il 41% dei ragazzi vorrebbe lavorare e di conseguenza percepisce la città come polo attrattivo.

In particolare, il settore manifatturiero èvisto capace di offrire ottime opportunità per impieghi legati alla sostenibilità ambientale, ma solo il 15% lo riconosce come settore trainante dell’economia nazionale, dimenticando che l’Italia è il secondo Paese manifatturiero in Europa e l’ottavo a livello mondiale.

giovani, competenze lavoro, offerte di lavoro, pandemia e adolescenti

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