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Il mentore digitale per imprenditori immersi nel digitale

Competenze digitali e apertura al cambiamento sono la chiave per rimanere competitivi in quest’epoca di continue crisi. E, ormai è appurato, il vero limite per le imprese, soprattutto per le piccole e medie (PMI), è la difficoltà a reperire persone specializzate per gestire sfide inedite. Paolo Borghetti, imprenditore, Founder e Amministratore Delegato (AD) di Future Age, organizzazione manageriale specializzata in Change management e innovazione ad alto impatto, propone quindi alle PMI il digital mentor, cioè un manager che metta a disposizione delle aziende il suo know how digitale attraverso un approccio umanista, capace di valorizzare le persone, che sono le vere protagoniste della trasformazione. È da questa idea che è nato il libro dal titolo Digital mentor – Guida per imprenditori immersi nel digitale (ESTE, 2022).

I recenti trend della trasformazione digitale hanno imposto alle aziende di qualsivoglia dimensione sfide tecnologiche, organizzative e culturali, ma stando al Digital economy and society index (Desi) – l’indice creato dalla Commissione europea per misurare e monitorare i progressi dei Paesi europei – il livello di digitalizzazione delle PMI del nostro Paese è al di sotto della media europea. Come mai? “Uno dei limiti è rappresentato dalla difficoltà nel reperire competenze e figure aziendali specializzate”, scrive l’autore nell’introduzione al libro, aggiungendo che spesso il vero gap è comunicativo. Molti imprenditori, per esempio, si affidano a fornitori esterni per compiere la trasformazione digitale – come le software house – che non parlano la loro stessa lingua, con conseguenti ostacoli a digitalizzare l’organizzazione.

Programmazione informatica e coaching si possono integrare

Nel libro Borghetti sottolinea che le tecnologie, da sole, non bastano: bisogna comprendere il linguaggio informatico, capire l’importanza dei dati e l’uso che se ne può fare, e saper scegliere i giusti strumenti. E, soprattutto, non bisogna dimenticare che la finalità di ogni progetto è migliorare la vita degli esseri umani. “Il tema, dunque, è l’introduzione di nuove figure professionali che abbinino alle competenze informatiche grandi abilità umanistiche, come il coaching, l’intelligenza emotiva, la Programmazione neuro linguistica (Pnl) e la semplificazione del linguaggio”, scrive l’autore. Questa professione è appunto quella del digital mentor.

Il libro raccoglie case history ed esperienze dirette di Borghetti, che da ogni azienda citata ha ripreso una lezione o una strategia vincente, per poi approfondire il Digital mentor program, che inizia con la comprensione dei reali bisogni dell’azienda, trova soluzioni e infine accompagna le persone all’azione. “La sfida, oggi più che mai, non può che essere quella di trovare una narrazione comprensibile e avvincente, che ispiri, emozioni, titilli il genio e, finalmente, sia in grado di declinare gli esempi che vengono dall’alto sul tessuto multiforme – proteiforme – della nostra media e piccola impresa”, conferma nella prefazione Massimiliano Del Barba, Giornalista del Corriere della Sera. L’obiettivo del libro è chiaro: una volta terminata la lettura, si è in grado di comprendere meglio il linguaggio informatico e l’importanza della valorizzazione dei dati, per valutare oggettivamente l’attuale livello di digitalizzazione della propria realtà.

Future Age, Paolo Borghetti, libri ESTE, Digital Mentor, Massimiliano Del Barba


Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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