Innovarsi per accrescere la competitività

Cambiano i modelli di business. Cambiano le catene del valore. Cambia l’industria, ma anche la modalità di fruizione dei servizi. Cambia il modo di vivere. La pandemia ha accelerato un processo di digitalizzazione che era già in corso: come possono le aziende adattarsi a questa nuova normalità?

Se ne è parlato durante l’evento Con l’innovazione è tutta un’altra musica, un webinar organizzato da ESTE in collaborazione con la società informatica Oracle, tenutosi il 4 maggio 2021 e disponibile ora on demand. Luisella Giani e Simone Marchetti, rispettivamente EMEA Head of Industry and Strategy Transformation e Digital Supply Chain Business Development Manager di Oracle Italia, e il musicista, bassista e contrabbassista Mario Guarini si sono confrontati sull’evoluzione del mondo con l’arrivo del digitale.

L’importanza dei dati

Con l’avvento del Covid-19 molti business si sono digitalizzati, così le aziende – per rimanere competitive – hanno puntato sull’ecommerce. E ciò si è tradotto non solo in una nuova modalità di vendita, ma anche di differenti modalità di gestione di clienti ed ecosistemi. Il modello di business ha poi conseguenze su tutto il mondo della distribuzione: “Supply chain e Logistica sono processi che vanno ottimizzati e potenziati per non rischiare di aumentare i tempi di distribuzione o non essere in grado di coprire la domanda”, ha spiegato Giani.

Ma con la digitalizzazione è cambiata anche la modalità di acquisto: i consumatori, oggi, vogliono informarsi in autonomia prima di acquistare un prodotto, se non partecipare attivamente alla progettazione dello stesso. Come può un’azienda governare al meglio questo cambiamento? Grazie ai dati. “Il dato permette di avere visibilità del mercato in tempo reale”, ha proseguito la manager.

È possibile monitorare i potenziali clienti, ascoltare i consumatori e coinvolgerli nel processo di creazione. Tutto ciò può essere fatto raccogliendo esplicitamente le richieste oppure ascoltandone le esigenze – tramite raccolta e analisi dei dati – e trasformandole in servizi, dando seguito a due modelli: la subscription (abbonamento a una serie di servizi personalizzati e quindi orientati alle specifiche esigenze del consumatore) e ad accesso (outcome based).

Pianificare e allineare i processi

L’accelerazione portata dalla pandemia ha coinvolto ognuno di noi e le aziende non possono fare a meno di intraprendere un “processo verso l’innovazione di prodotto, di business model o di fruizione dei servizi”, ha spiegato Marchetti. “L’innovazione porta competitività e capacità di creare profitto”. Si tratta, però, di un processo complesso, che non si limita all’ambito di Ricerca e Sviluppo, ma coinvolge l’intero ecosistema in cui siamo immersi. È necessario intercettare le nuove tendenze; osservare che cosa accade in Rete e sui social per recepire i prossimi passi e saper poi disegnare e produrre i nuovi prodotti secondo le modalità di fruizione richieste dai consumatori.

Pianificare, dunque. Ovvero leggere i segnali che arrivano dalle vendite e tradurli processi di Supply chain funzionali. “Pianificare la capacità produttiva e la logistica per esprimere le proprie capacità al massimo ed essere profittevoli”, ha proseguito Marchetti. Lo step successivo è la capacità di execution, che deve tener conto di alcuni aspetti fondamentali, fra cui l’allineamento dei diversi attori della value chain, la cui interazione dev’essere priva di frizioni. Fondamentale è anche stabilire una relazione con i consumatori che sia trasparente, ma anche essere sostenibile e incline al cambiamento, imparando a gestire il rischio e a ottimizzare le risorse in esso coinvolte.

Serve assorbire la cultura del digitale e avere un’infrastruttura tecnologica robusta, ma pure “la capacità di rimodulare il proprio stare sul mercato, l’organizzazione e l’utilizzo degli strumenti tecnologici”, come ha affermato il manager. Oracle, da questo punto di vista, vuole essere un abilitatore del cambiamento, grazie a soluzioni basate su un cloud green di seconda generazione che si avvale delle principali tecnologie emergenti (Internet of Things, Blockchain e Intelligenza Artificiale).

Predire la domanda e autoprodursi

Vi sono alcuni ambiti in cui è difficile pensare allo stravolgimento portato dalla digitalizzazione, ma la verità è che non c’è settore che non sia stato travolto da questo cambiamento. È il caso di Segafredo Zanetti, produttrice di macchine da caffè e miscele, che utilizza i dati per connettere i prodotti, monitorarne l’utilizzo e ottenere un vantaggio in termini di manutenzione (riuscendo a prevedere problematiche e minimizzare il tempo di non uso) e di sviluppo di nuove qualità di caffè, grazie all’analisi del comportamento dei consumatori.

Altro caso aziendale è quello di Mazda: la casa automobilistica ha attivato con Oracle un progetto basato sul modello subscription in cui non si prevede l’acquisto di un’automobile, ma della sua fruizione. Sempre nel campo dell’Automotive, ma più volto alla sostenibilità, è il progetto con cui si è misurata la quantità di cobalto delle batterie elettriche delle vetture Volvo.

Infine, un settore fortemente interessato dalla trasformazione digitale è quello della musica, passata dalla fruizione su uno specifico supporto all’attuale stato ‘liquido’. La tecnologia, poi, ha abbassato gli enormi costi di produzione: “Questo aspetto ha consentito agli artisti di incidere un disco a casa propria, con spese irrisorie e senza l’ausilio di intermediari (come gli agenti)”, ha spiegato Guarini. E proprio il bassista ha raccontato di aver prodotto un disco da solista, riuscendo a far partecipare alcuni artisti internazionali che, non fosse stato per la tecnologia, non sarebbe mai riuscito a coinvolgere.

Ma la digitalizzazione non porta con sé solo vantaggi. “Sicuramente ci stiamo perdendo qualcosa, ma non bisogna guardare al passato con nostalgia, bensì sforzarsi di recuperarlo con gli strumenti a disposizione”, ha proseguito il musicista. Prendiamo per esempio i rapporti umani. Questi mancano molto a chi li ha vissuti. La nuova generazione, che sta crescendo immersa nella tecnologia, non si accorgerà di questo ‘vuoto’, poiché – a giudizio di Guarini – troverà modi differenti di creare empatia. E lo farà proprio attraverso la tecnologia. “Abbiamo davanti momenti sfidanti e se vogliamo cavalcare l’onda della digitalizzazione non possiamo permetterci di fermarci e guardare indietro”, ha chiosato il musicista.

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Francesca Albergo

Laureata in Scienze Umanistiche per la Comunicazione – percorso del teatro e dello spettacolo – Francesca Albergo ha successivamente conseguito un master in Professioni e Prodotti per l’Editoria. Dopo un’esperienza di cinque anni nelle Risorse Umane – durante i quali non ha mai abbandonato lettura e stesura di testi – la passione per le parole, la scrittura e (soprattutto) la grammatica l’ha portata a riprendere la sua strada, imparando a ‘vivere per lavorare’, come le consigliò un professore al liceo. Amante della carta e del ‘profumo dei libri’ si è adattata alla frontiera digital dell’Editoria, sviluppando anche competenze nella gestione di CMS. Attualmente collabora in qualità di editor e redattrice con case editrici e portali web. Nella sua borsa non mancano mai un buon libro, una penna (rigorosamente rossa) e un blocco per gli appunti, perché quando un’idea arriva bisogna esser pronti ad accoglierla.

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