Professione bartender, così la formazione dà futuro ai giovani

Al Consumer Electronics Show (Ces) 2024, la più grande fiera mondiale dell’elettronica, che si svolge a ogni inizio anno a Las Vegas, è stato presentato Adam, il robot barista che prende ordini, interagisce con i clienti ma soprattutto prepara un caffè (quasi) perfetto: può essere impiegato in ogni tipo di applicazione per la realizzazione di bevande (riempie i bicchieri di ghiaccio, sciacqua le tazze, prende il latte), è utile anche per preparare alcune pietanze grazie a una combinazione di bracci robotici, Intelligenza Artificiale, telecamere e software di riconoscimento facciale. Per le aziende alle prese con la carenza di personale, Adam potrebbe essere la soluzione perfetta; se non fosse che al momento costa 180mila dollari.

Mentre a Las Vegas sono stati presentati i robot baristi, in Italia, dove è forte la tradizione enogastronomica, l’attività del barman – s’intende quello in carne e ossa – si è avvicinata a essere una vera e propria arte, sempre più richiesta nei ristoranti e negli hotel più ricercati di tutto il mondo. Tra chi lo aveva previsto c’è una coppia di giovani imprenditori, Ilias Contreas e Luca Malizia, che già 20 anni fa avevano puntato proprio sulle capacità tecniche e soprattutto creative (skill tipicamente italiane) fondando la Global training group. L’azienda rappresenta un importante polo formativo per chi vuole lavorare con successo nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, con corsi base per imparare a fare e servire un caffè al bancone fino ai programmi per diventare bartender professionista (Global bartender), manager e imprenditore, non solo per creare cocktail, ma anche gestire strategicamente un locale proprio.

La capofila di Global training group è Mixology Academy; nata nel 2008, ha due sedi, una Roma e una a Milano con cinque aule e oltre 90 postazioni di lavoro. Nel 2022 ha contato oltre 1.274 allievi che hanno studiato i metodi tradizionali della miscelazione, così come i più futuristici, imparando a riconoscere distillati e liquori – circa mille etichette di tutto il mondo – a livello tecnico e organolettico. Al termine del percorso e ottenuto il diploma, il corsista è in grado di realizzare qualsiasi tipologia di cocktail o bevanda, equilibrati abbinamenti tra distillati, liquori, cocktail e perfino di creare proprie ricette. Sin dai corsi introduttivi, infatti, l’obiettivo è creare professionisti che conoscano non solo le tecniche, ma anche i principi del bar business e del Bar management affinché possano supportare in maniera completa l’imprenditore nella gestione dell’attività o per aprire un locale di proprietà.

Formazione gratuita a selezionati aspiranti bartender

Nell’ambito del progetto internazionale di Corporate social responsibility (CSR) denominato ‘Shake your future‘, il Gruppo Bacardi Martini per il 2024 ha scelto Mixology Academy per la formazione di borsisti nel campo del bartending: i giovani sono stati intercettati tramite onlus, case di accoglienza, parrocchie e istituzioni pubbliche o private preposte all’aiuto di persone in difficoltà, con l’obiettivo di fornire ai ragazzi la possibilità di frequentare gratuitamente un corso professionale di 80 ore nell’Accademia per poi accedere a stage qualificati. Un’opportunità preziosa, in quanto il tasso di redemption tra chi ha concluso un corso ed è riuscito a trovare lavoro entro tre mesi dalla certificazione si aggira attorno al 98%.

Oggi la sfida per il barman, che in questo scenario gode di uno status sempre più simile a quello dello chef, sta tutta nel creare drink dalla grande personalità, rivisitando i classici o creando cocktail moderni e originali, miscelati in maniera unica, per offrire qualcosa di innovativo e unico nel suo genere. Ci aspetta un futuro dove il robot Adam collaborerà con i giovani allievi per creare il cocktail perfetto? Forse lo scopriremo tra pochi anni.

formazione, responsabilità sociale d'impresa, accademia


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Lucrezia Vardanega

Lucrezia Vardanega è giornalista pubblicista con esperienza nel mondo della comunicazione digitale. Ha iniziato il suo percorso giornalistico subito dopo la laurea, cominciando a collaborare con vari magazine online e addentrandosi sempre più nelle varie sfaccettature di questo mestiere sempre in divenire. Con uno sguardo attento e curioso sul mondo che la circonda, resta sempre con la mente aperta per rimanere aggiornata e accrescere le sue competenze. Per ESTE collabora su più fronti, sia online sia offline, con una particolare sensibilità verso i nuovi bisogni di un mercato del lavoro in equilibrio tra antiche tradizioni e moderne tecnologie. Nel tempo libero ama leggere, fare trekking sulle Dolomiti, visitare mostre d'arte e camminare a naso all'insù per la sua amata città d'origine, Venezia.

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