Coltivare nuovi talenti in azienda con la Revobyte Academy

Con la pandemia sono aumentati in Italia i giovani inattivi. I cosiddetti Neet, i ragazzi tra i 15 e i 24 anni che non studiano né cercano lavoro e non sono neppure inseriti in un percorso di formazione, nel 2020 sono diventati più del 20% di tutti i loro coetanei italiani. È il tasso più alto a livello europeo, che l’Istat calcola in 2 milioni di ragazzi. Secondo il rapporto trimestrale sull’occupazione pubblicato dalla Commissione europea, l’Italia è al primo posto per inattività tra i giovani, seguita a oltre cinque punti percentuali di distanza da Bulgaria e Spagna.

Eppure, la domanda di nuovi talenti, soprattutto nei settori altamente specializzati, resta elevata. Il mercato ICT, in particolare, conferma il suo dinamismo, con un alto turnover nelle aziende: solo negli ultimi tre mesi del 2020 le ricerche via web erano più di 19mila. La scarsità di profili tecnici e l’alta competitività tra le imprese, intenzionate ad accaparrarsi i profili migliori, sta rendendo sempre più difficile reperire sul mercato figure specializzate.

Coltivare nuovi talenti dentro l’azienda sembra la risposta a entrambe le esigenze. È la strada che ha deciso di intraprendere Revobyte, system integrator italiano specializzato nell’ICT e nella Logistica integrata. Il gruppo romano, che ha unito sotto un nuovo marchio una tradizione pluriennale nell’offerta di soluzioni digitali per migliorare i processi di business, sta lanciando in questi giorni il progetto Revobyte Academy, finalizzato all’inserimento nel mondo del lavoro di 15 studenti dopo un percorso di formazione gratuito sulle tecnologie maggiormente utilizzate in ambito sistemistico e di sviluppo software.

Il progetto nasce per rispondere a una domanda crescente di personale e vuole proporsi come alternativa formativa per legare il mondo della scuola a quello del lavoro. “Abbiamo maturato nel tempo una grande sensibilità verso gli aspetti sociali e vogliamo fornire una prospettiva di formazione e carriera ai giovani il cui futuro è oggi ancora più incerto a causa della pandemia in atto”, spiega Francesco Sirabella, Direttore Generale di Revobyte. “Visto che il mercato è sempre alla ricerca di figure con queste competenze, abbiamo pensato di creare un vivaio di persone giovani, sia ragazze sia ragazzi, e di formarle su materie multidisciplinari, sistemistiche e di sviluppo”.

Formazione gratuita e inserimento lavorativo per 15 giovani

Nell’individuazione dei partecipanti, Revobyte è affiancata da Randstad, multinazionale specializzata in ricerca, selezione e formazione delle Risorse Umane. L’intento è selezionare 100 giovani, tra cui scegliere i 15 partecipanti che verranno poi ammessi alla formazione in aula. Nei piani del system integrator, le lezioni dovrebbero iniziare nel mese di settembre 2021. L’iniziativa è aperta a tutti, ma l’obiettivo è dare precedenza ai neodiplomati, tagliati fuori più di altri dal mercato del lavoro. “Vogliamo trasformare una criticità, qual è la scarsità di certi profili tecnici specialistici, in un’opportunità per i giovani: quella di completare il loro percorso formativo, aggiungendo alle competenze tecniche di base skill preziose e sempre più richieste dal mercato”.

Il partner tecnologico di riferimento della Revobyte Academy è VMware, multinazionale statunitense e principale attore mondiale nella fornitura di soluzioni software e di virtualizzazione. Il programma ha lo scopo di formare figure professionali in grado di gestire ambienti di data center tradizionali, virtualizzati o in cloud. Il percorso prevede una prima formazione base in aula, seguita da un training in azienda su due specializzazioni: VMware e Microsoft. Un tutor specialista di ciascuna tecnologia trasmetterà agli allievi competenze specialistiche e trasversali con l’ausilio di attività esperienziali condotte tramite laboratori in aula e training on the job.

La partecipazione ai corsi avverrà in modalità gratuita. Allo studio, al momento, ci sono diverse opportunità di finanziamento, dal coinvolgimento della Regione Lazio, all’intervento del partner tecnologico VMware, fino alla partecipazione in partnership di Randstad. La peculiarità del progetto di Revobyte sta proprio nella possibilità, offerta ai giovani, di mettersi alla prova sul campo, imparando il mestiere da chi lo pratica tutti i giorni. “I giovani selezionati saranno da subito catapultati in un vero contesto aziendale”, spiega il Direttore Generale. “La loro formazione sarà davvero sul campo e si alimenterà anche di tutte le dinamiche proprie di ogni moderna organizzazione”. Non ci sarà, dunque, alcuna separazione tra ambiente didattico e successivo inserimento, perché i partecipanti si troveranno sin dall’inizio in azienda.

La formazione sarà pratica e sin da subito inquadrata in quello che diventerà il loro ambiente di lavoro. “Noi siamo un system integrator e non un vendor: imparare sul posto consente al candidato di entrare in un contesto lavorativo e confrontarsi non solo con i docenti, ma anche con chi lavora in questo settore”. L’accordo siglato da Revobyte prevede l’assunzione dei giovani partecipanti, a cui verrà proposto un contratto al termine del percorso di formazione: lavoreranno direttamente per il gruppo romano o per altri Professional Services Organization (PSO) VMware, partner abilitati a gestire progetti corporate ed erogare servizi professionali VMware, oppure saranno indirizzati da Randstad presso altre aziende.

“Vogliamo che la Revobyte Academy diventi un modello virtuoso e non fine a se stesso”, sottolinea Sirabella. “L’iniziativa verrà replicata per diventare un meccanismo stabile di selezione, formazione e inserimento sul mercato di giovani super specializzati. Questo sistema dovrà anche rappresentare un concreto contributo all’affermazione del nostro Sistema Paese, incrementando la quantità di profili pregiati sul mercato del lavoro e innalzandone costantemente la qualità”.

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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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