Digitalizzare la fabbrica, reportage dalla 32esima Bi-mu

I player del settore sono attrezzati e pronti al cambiamento. Tecnologico, digitale e sostenibile.

La trasformazione digitale in atto nelle fabbriche è stata fotografata chiaramente dagli stand e dagli espositori presenti alla 32esima edizione di Bi-mu, kermesse promossa da Ucimu, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili. La manifestazione dedicata all’industria di produzione delle macchine utensili, robot, Digital manufacturing e automazione, tecnologie abilitanti e subfornitura si è svolta come da programma a Fieramilano Rho dal 14 al 17 ottobre 2020.

In questa occasione, com’era prevedibile, la mostra di settore ha risentito degli effetti della pandemia di Covid-19: nonostante la forma ‘ridotta’ – meno padiglioni occupati e riduzione a quattro giorni di manifestazione (decisione, questa, presa ben prima della crisi sanitaria) – l’evento si è svolto in presenza e non in versione virtuale. Bi-mu ha provato a dare un segnale di ripartenza. Inevitabile, però, che la recrudescenza del virus abbia giocato un ruolo decisivo. Se le aziende produttrici non si sono sottratte alla sfida, lo stesso non si può dire del pubblico, che si è mostrato più reticente nonostante le misure di sicurezza adottate dagli organizzatori.

Bilancio comunque soddisfacente per l’organizzazione, che ha registrato oltre 9mila visite nei quattro giorni di mostra. Sul totale degli ingressi, il 3,5% è stato effettuato da operatori esteri in rappresentanza di 27 Paesi, con Germania, Svizzera, Francia e Austria tra le nazioni più rappresentate. È stata limitata, invece, la presenza degli studenti: soltanto una cinquantina rispetto a 200 attesi per le visite programmate delle scuole. Molte di quelle che si erano prenotate non hanno, infatti, potuto confermare la presenza a causa delle nuove direttive governative diffuse la domenica prima dell’apertura della manifestazione.

Gli organizzatori non hanno risparmiato gli sforzi per la manifestazione. Il convegno è stato inaugurato alla presenza di diverse personalità, alcune in presenza e altre in collegamento. Sono intervenuti: Barbara Colombo, Presidente di Ucimu; Enrico Pazzali, Presidente di Fondazione Fiera Milano; Carlo Ferro, Presidente Ice-Agenzia; Gian Maria Gros-Pietro, Professore ed Economista d’impresa; Manlio Di Stefano, Sottosegretario del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; e Alfredo Mariotti, Direttore Generale Ucimu. Anche nelle giornate successive, alcune personalità hanno visitato la fiera. Il messaggio lanciato è stato di moderato ottimismo: il mercato sta tornando a muoversi e si prevede che la domanda di macchine utensili crescerà recuperando buona parte del terreno perso.

Le aziende sono attrezzate per contribuire al cambiamento

Sentimento a quanto pare condiviso anche dalle imprese produttrici per l’industria che non si sono sottratte alla chiamata della Bi-mu, anzi, si sono presentate armate di novità e degli ultimi sviluppi che hanno da offrire all’Industria 4.0. Oltre 350 imprese, il 30% estere, 50 eventi e un’offerta tecnologica ampia e variegata per un cartellone ricco di incontri, seguiti a distanza da oltre un migliaio di utenti. Passeggiando nei due padiglioni dedicati alla biennale, l’evoluzione in corso nel settore è chiara e le aziende presenti hanno voluto segnalare non solo di averlo capito, ma anche di essere pronte a contribuire al cambiamento.

Ottimizzare e automatizzare la produzione, rendere l’impresa manifatturiera più intelligente, semplificare l’uso delle macchine: sono solo alcuni degli slogan ricorrenti nei padiglioni e che non lasciano spazio a dubbi sulla direzione intrapresa dall’Industria 4.0. Oltre alla vasta gamma di tecnologie in esposizione, infatti, ad attirare l’attenzione era soprattutto la robusta presenza di soluzioni digitali. L’offerta ha spaziato dal Virtual machining alle App, dai software alla configurazione 3D, dalla Realtà virtuale a quella aumentata.

Accanto alle macchine utensili e ai sistemi di ultima generazione erano esposti sistemi di gestione dei dati, i servizi di manutenzione predittiva facevano mostra di fronte alle esposizioni di robot collaborativi. E ancora additive manufacturing, interconnessione delle macchine, servitizzazione, automazione, supervisione industriale, Virtual machining, simulazione e programmazione, gestione delle macchine da remoto, Internet of Things. Molte e diverse le soluzioni, riunite dalla parola d’ordine integrazione tra macchine e software, ed esposte sotto lo stesso tetto nella quattro giorni di fiera, robot e automazione, e organizzata da Efim-Ente Fiere Italiane Macchine.

Inoltre, questa 32esima edizione della Bi-mi ha offerto approfondimenti tematici, tenuti dagli espositori in un’arena dedicata. I temi degli eventi ricalcavano quelli delle esposizioni, sottolineando le novità del settore e un crescente interesse per le tematiche green e sostenibili. Uno spazio dimostrativo allestito ad hoc, BI-muPiùDigital, infine era dedicato esclusivamente a evidenziare le potenzialità della fabbrica digitale.

La manifestazione ha reso evidente che i player del settore hanno ben chiaro qual è per loro il volto che deve assumere la ripresa e che in questo periodo non hanno perso tempo. Sono attrezzati e pronti a cavalcare l’onda della digitalizzazione. Tecnologica, digitale e sostenibile: il progetto della fabbrica di domani è disegnato e gli strumenti per realizzarla pronti a essere adottati dagli imprenditori di oggi.

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