coaching

Il coaching e la sua evoluzione

Il coaching è una conversazione tra coach e coachee che permette di definire un obiettivo da raggiungere e di supportare la persona ad identificare i passi per raggiungerlo. Il coaching è, quindi, una attività di supporto che permette di migliorare il benessere della persona e, in particolare in ambito lavorativo, ad essere più allineata ai propri valori ed ai propri obiettivi. Pur essendo sempre più diffuso in ambito organizzativo, permangono, come sottolinea Carlo Perfetto, Country Director di Solutions Academy, scuola di coaching internazionale, alcuni “misunderstanding” tra il coaching ed altre metodologie, come la facilitazione, la formazione e la consulenza.

Il discrimine tra il coaching e gli altri strumenti è, però, costituito dell’identificazione dell’esperto: “Nel coaching l’esperto è il coachee, perché il presupposto è che la persona che intraprende un percorso sia già ‘completa’ e racchiuda in sé tutte le risorse necessarie per raggiungere l’obiettivo”, spiega Carlo Perfetto. Il valore del coaching consiste, quindi, nel non cercare esperti al di fuori dell’organizzazione aziendale, ma riconoscere le potenzialità dei propri collaboratori e valorizzarle. “Se un’azienda si affida a una figura esterna è perché ritiene che manchino determinate competenze, ma, una volta colmato il tassello di conoscenza, il consulente o il formatore lascia l’azienda. Il coaching permette, invece, ai lavoratori di far fiorire le proprie competenze, così da adottare nuove prospettive sulle sfide future”, commenta Carlo Perfetto. Il valore del coaching è quindi che la conoscenza, o l’attitudine a essa, rimane dentro l’organizzazione, perché il lavoratore sarà in grado di pensare in modo differente e di affrontare più efficacemente le problematiche.

Le competenze sviluppate non sono, infatti, abilità pratiche, ma metacompetenze. Il coaching di fatto non trasmette sapere, ma lavora sulla persona per metterla nella condizione di imparare a riflettere. “Un percorso di coaching non viene attivato per insegnare una specifica abilità, come per esempio il Time management, ma per lavorare competenze molto più profonde, legate alla consapevolezza delle proprie conoscenze. Il coaching aiuta la persona a capire dove lei stessa può e vuole arrivare”, approfondisce il Country Director di Solutions Academy.

Carlo Perfetto
Carlo Perfetto, Country Director di Solutions Academy

Le potenzialità esplosive del coaching

Agire sulla consapevolezza può non costituire una soluzione funzionale per quelle realtà in cui l’autonomia delle risorse non viene particolarmente valorizzata. “Le persone diventano più consapevoli, pongono richieste su tematiche di cui prima non si accorgevano, così come richiedono uno stile di leadership che può non essere compatibile con la cultura aziendale. Attraverso il coaching possono emergere considerevoli discrepanze tra i valori degli individui ed i valori aziendali.

In futuro, secondo l’esperto, le aziende saranno più pronte a comprendere le potenzialità, anche esplosive, del coaching. Per farlo è necessario soffermarsi maggiormente sui traguardi da raggiungere. “Le aziende devono valutare quale è lo strumento più adatto da utilizzare per raggiungere gli obiettivi prefissati. In molti casi si impostano, infatti, percorsi di coaching, quando la sola formazione potrebbe essere già sufficiente. Capire cos’è il coaching significa saperlo usare laddove serve”.

Un’altra prospettiva di evoluzione è la diffusione dello strumento attraverso piattaforme che permettono la sua ‘democratizzazione’, in quanto ampliano la possibilità di accesso. Proprio sulle piattaforme si gioca, inoltre, la sfida dell’Intelligenza Artificiale (AI): “Si vanno via via delineando realtà che, attraverso l’AI sono in grado di identificare i progressi che il coachee sta compiendo durante il percorso di coaching. Così come sono in fase embrionale la sperimentazione di soluzioni in cui l’AI è in grado di gestire una sessione di coaching seppure in modo molto basico, adattandosi al coachee”, analizza Perfetto. Secondo il Country Director di Solutions Academy, un altro ruolo che l’AI potrà ricoprire, infine, potrebbe essere quello di aiutare il coach stesso nel simulare un coachee permettendogli di fare esperienza. Capire se in futuro l’AI possa diventare un concorrente o un alleato del coach al momento però al momento non è facilmente prevedibile; non ci sono ancora evidenze e tutto è in evoluzione.

Intelligenza artificiale, coaching, Carlo Perfetto, Solutions Academy


Alessia Stucchi

Alessia Stucchi

Alessia Stucchi è giornalista pubblicista. Laureata in Lettere Moderne in triennale e in Sviluppo Economico e Relazioni Internazionali in magistrale. Nel 2023 ha vinto il Premio America Giovani della Fondazione Italia Usa che le ha permesso di conseguire il master Leadership per le relazioni internazionali e il made in Italy. Nel tempo libero si dedica alle camminate, alla lettura e alle serie tivù in costume.

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