Fluidità di pensiero nella continuità, il vantaggio di lavorare in famiglia

Un terzo figlio per alcuni, una sorella ingombrante per altri. Se l’impresa diventa un affare di famiglia, meglio programmare bene il passaggio da una generazione all’altra. Ne è convinta Paola Caspani, Chief Operation Officer e socia, insieme con il marito Luigi Rusconi, di Saep Informatica, software house specializzata in soluzioni gestionali e contabili per  piccole, medie e grandi imprese.

Fondata da Rusconi nel 1987, la società ha visto prima l’ingresso della moglie, subentrata nelle quote degli altri soci fondatori, e poi dei due figli Laura e Federico, diventando di fatto una società di famiglia. “La cosa bella delle società familiari è la fluidità di pensiero, pur nella continuità della proprietà”, dice Caspani. “Inutile negarlo: l’impresa familiare te la porti a casa nei weekend, ne discuti a tavola, la vivi oltre le otto ore di lavoro. I tuoi figli crescono respirando quei valori e imparano cosa significhi rilevare e gestire un’azienda, con tutte le criticità e le soddisfazioni che questo comporta”.

Laura e Federico hanno imparato presto. Dopo i rispettivi percorsi universitari e le prime esperienze in campi lavorativi più affini al ciclo di studi, entrambi hanno deciso di proseguire l’attività nell’azienda di famiglia, cominciando la loro gavetta dal basso. Federico, 28 anni, dopo le esperienze internazionali nel Marketing, è entrato come assistente alla Direzione e oggi ricopre il ruolo di Responsabile Commerciale e Marketing, creando da zero quest’area e consolidandone sul mercato l’immagine. Laura, 25 anni e una laurea in Scienze Internazionali, dopo aver appreso i fondamenti dello sviluppo software e della gestione di progetto, ha iniziato il suo percorso di crescita per supportare l’organizzazione come Responsabile delle Risorse Umane.

“Dal punto di vista manageriale, abbiamo intrapreso, insieme con Laura, Federico e tutti i nostri collaboratori, un percorso di coaching e formazione per allargare le competenze manageriali e di leadership”, prosegue Caspani, da sempre attenta al tema del passaggio generazionale all’interno dell’impresa, “in modo da assicurare loro gli strumenti per una crescita sostenibile dell’intera organizzazione”.

Paola Caspani, Chief Operation Officer e socia di Saep Informatica

Conservare l’originalità iniziale per aprirsi a progetti nuovi

L’obiettivo è individuare i valori e i punti di forza, unici e originali, che diversificano Saep Informatica dalle altre aziende, per tramandarli da una generazione all’altra. “Chi verrà dopo di noi non sono soltanto i nostri figli, ma anche i collaboratori”, puntualizza la COO. “Il passaggio generazionale non riguarda solo la famiglia che cresce e diventa adulta, ma coinvolge trasversalmente tutti i team”. Il rinnovamento generazionale non si è fermato solo alla famiglia Rusconi: con l’uscita degli altri soci originari, l’azienda ha deciso di mettere in gioco energie nuove e assumere una decina di collaboratori, giovani e intraprendenti, da affiancare alle figure senior per garantire un passaggio di consegne che abbia come obiettivo la crescita e la condivisione delle conoscenze aziendali.

I collaboratori ‘storici’ si sentono responsabili del passaggio di consegne e hanno apprezzato la ventata di novità portata sul posto di lavoro dall’ingresso di menti giovani. Affidarsi ai ‘nuovi arrivati’ non è semplice, soprattutto per chi ha sempre mantenuto le redini dell’azienda, ma con il tempo ciascuno ha saputo trovare il suo spazio. “Occupandosi di una materia per noi completamente nuova, Federico detta legge nel suo campo”, racconta la madre. “A volte facciamo fatica a capirlo, ma ci affidiamo a lui. Laura invece ha deciso di occuparsi del core business ed è entrata con un approccio più improntato alla collaborazione. L’importante è che ognuno trovi il suo spazio e la sua motivazione”.

La vita in azienda, così come in famiglia, non è sempre facile. A mantenere distinti i due piani contribuisce anche la presenza di un giovane socio, che, in quanto persona terza, si pone al di fuori dei conflitti generazionali. “Non è sempre facile lasciare i rapporti familiari fuori dal Consiglio di amministrazione”, ammette Caspani. “Ma l’azienda segue dinamiche proprie del mercato, non di tipo affettivo: una persona esterna a queste dinamiche aiuta a riportare la discussione a livello societario”.

Nel frattempo, sempre con un occhio rivolto al passaggio generazionale, anche la sede di Saep si rinnova, puntando su una concezione più moderna degli spazi, fatta di open space, aree ricreative e molto verde. “Quello che non dev’essere disperso è l’originalità dell’intuizione del fondatore, ma è giusto che chi viene dopo porti avanti un suo progetto. Ogni momento storico apre finestre nuove e bisogna essere pronti a cogliere le opportunità che ci vengono offerte”.

passaggio generazionale, impresa familiare, Saep Informatica


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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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