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Individuare, reclutare e mantenere i nuovi leader in azienda

I cambiamenti prodotti da digitalizzazione, algoritmi e Analytics stanno avendo un impatto radicale nella società: basti pensare ad aziende come Facebook, Google e Amazon, che sono in grado di provocare sconvolgimenti nel comportamento di consumo di ognuno. Ne arriveranno altre, concepite da persone dotate della capacità di farle crescere. Per questo, siamo in un momento storico favorevole per tutti quei leader che riescono a lavorare al meglio in un clima di complessità, incertezza e cambiamenti senza sosta. Molte aziende vantano già, nelle proprie fila, manager di questo tipo, che però ricoprono attualmente livelli inferiori.

Occorre dunque individuarli, promuovere la loro crescita e trovare un modo per ricorrere a loro perché possano aiutare l’impresa ad adattarsi in tempi rapidi. Le aziende digital native sono già a caccia, e non si faranno scrupoli a soffiare da sotto il naso alle aziende tradizionali qualunque talento ad alto potenziale. Lo sostiene Ram Charan, business advisor, coach e scrittore, autore insieme a Geri Willigan di Leader ad alto potenziale. Crescere rapidamente, affrontare nuove responsabilità e avere un impatto profondo nella propria organizzazione.

Una guida per i nuovi leader e per chi li forma

Il libro mostra ai leader ad alto potenziale (High-Potential leader, o HiPo) come organizzare il proprio percorso di carriera e costruirsi le competenze essenziali per mostrarsi all’altezza delle aspettative. Con consigli pratici, testimonianze dirette e checklist presenti in ogni capitolo, il testo aiuta a fare progressi quotidiani nella gestione di grandi team, unità aziendali o imprese, nonché decidere quando e come abbracciare variazioni professionali in grado di accelerare la propria crescita. Michael Useem, professore di Management e direttore del Wharton Leadership Center della University of Pennsylvania, a questo proposito ha scritto: “Ram Charan ha elaborato una checklist e degli strumenti pratici di grande valore per aumentare la produttività dei leader, per ragionare pensando al futuro e per agire con incisività. Questa è la loro guida per eccellenza”.

Il testo non è pensato solamente per il management, ma anche per chi forma i leader: nell’introduzione ci sono consigli per professionisti nell’area Risorse umane e leadership developer, tra cui quello di utilizzare un nuovo approccio per trovare e sviluppare collaboratori che siano in grado di gestire l’immensa complessità e le innumerevoli sfide oggi affrontate dalle aziende, riesaminando il ruolo di supporto a queste persone nel loro percorso di crescita.

Segue poi una spiegazione dettagliata delle cinque competenze essenziali dei leader ad alto potenziale: aumentare il ritorno sul tempo; moltiplicare le energie e le capacità di chi li circonda; avere grandi idee ma soprattutto ottime capacità di azione; conoscere i clienti, la concorrenza e il macro-ambiente; affinare le proprie capacità mentali.

Chi sono i leader ad alto potenziale

La parte successiva del saggio spiega come assumersi la responsabilità della propria crescita e pianificare un salto professionale, e si conclude con un appello alle Risorse Umane su come curare e sviluppare gli HiPo, che secondo gli autori sono “la risorsa più preziosa di ogni organizzazione” e che nei prossimi anni arriveranno principalmente dai 53 milioni di Millennial che attualmente fanno parte della forza lavoro nel mondo. Perché proprio questa generazione? Charan risponde che si adattano rapidamente alle novità dato che hanno visto marchi, trend, celebrità e convenzioni sociali sorgere e tramontare nell’arco di 24 ore, e usano social network eterogenei, cioè sono connessi con persone ben lontane dal loro ambiente locale, hanno viaggiato e sono stati esposti a un ampio ventaglio di punti di vista attraverso i social media.

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Elisa Marasca

Elisa Marasca

Elisa Marasca è giornalista professionista e consulente di comunicazione. Laureata in Lettere Moderne all’Università di Pisa, ha conseguito il diploma post lauream presso la Scuola di Giornalismo Massimo Baldini dell’Università Luiss e ha poi ottenuto la laurea magistrale in Storia dell’arte presso l’Università di Urbino. Nel suo percorso di giornalista si è occupata prevalentemente di temi ambientali, sociali, artistici e di innovazione tecnologica. Da sempre interessata al mondo della comunicazione digital, ha lavorato anche come addetta stampa e social media manager di organizzazioni pubbliche e private nazionali e internazionali, soprattutto in ambito culturale.

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