Investire nelle filiere per garantire la sopravvivenza della Manifattura

Il tema della chiusura delle fabbriche riguarda tutti. Se le piccole e medie imprese italiane rischiano di non riaprire a causa degli effetti dell’emergenza coronavirus, a rischio è anche la tenuta sociale del Paese. L’importanza della costruzione di filiere robuste è necessaria per dare continuità al settore manifatturiero. In questo contesto, la trasformazione digitale può essere una leva per rendere le imprese più resilienti.

Nella terza puntata di PdM Talk, il format live della casa editrice ESTE (in onda su Parole di Management tutti i venerdì dalle 11.30 alle 13), si è discusso, con il contributo di autorevoli ospiti, di come sia possibile garantire la sopravvivenza della Manifattura in questa situazione straordinaria.

L’importanza di fare sistema in Europa

“Mai come in questo momento, qualunque decisione deve avere il capitale umano al centro per salvaguardare i lavoratori e garantire allo stesso tempo la continuità del business”, sostiene Luca Luigi Manuelli, Presidente del Cluster Fabbrica Intelligente. “La manifattura italiana ha bisogno di un piano di innovazione tecnologica con un approccio di filiera per aiutare la digitalizzazione delle PMI”.

La parola chiave, secondo Manuelli, è “fare sistema” a livello europeo (le filiere dei diversi Paesi sono infatti connessi tra loro) come ha esortato l’ex presidente della Bce Mario Draghi. “L’obiettivo deve essere prendere decisioni condivise, destinare risorse economiche importanti e far crescere tecnologie e competenze, così da arrivare tutti pronti quando sarà superata l’emergenza e avere filiere europee autosufficienti”.

Tutela della salute unita alla continuità del business

Un esempio di reazione all’emergenza nel mondo aziendale arriva da Michele Falzetta, Managing Director di Latteria Soresina. “Fin da subito si è sviluppato il senso di responsabilità dei lavoratori per continuare a garantire prodotti alimentari ai consumatori. Abbiamo istituito una task force con un duplice obiettivo: salvaguardare la tutela dei lavoratori e mantenere allo stesso tempo la continuità aziendale”.

Per far fronte alle difficoltà sanitarie ed emotive, l’azienda ha messo in campo diverse azioni, per esempio quella di reperire dispositivi di protezione individuale (mascherine e gel per le mani) e ne ha anche prodotti alcuni da sé. Anche la filiera produttiva e la logistica sono stati aspetti presidiati con grande attenzione. “Dobbiamo guardare anche alle opportunità derivanti da questa crisi per ripensare il futuro del nostro business”.

Competenze e fiducia nella tecnologia

Introdurre le tecnologie digitali nelle imprese è fondamentale per la tenuta futura delle Supply chain, come sottolinea Gugliemo Tamburrini, Professore dell’Università di Napoli Federico II. “Alle persone è richiesto un atto di fiducia verso chi utilizza le tecnologie, anche se alcuni esempi recenti a livello globale non hanno aiutato in questo senso”.

L’upskilling delle competenze delle persone nei confronti di queste tecnologie è il passaggio necessario per affrontare la ripresa dalla crisi nel mondo migliore. Questo deve avvenire non solo nelle grandi aziende, ma soprattutto nelle piccole imprese per far sì che l’intera filiera sia pronta a ripartire una volta superata l’emergenza.

 

 

economia, manifattura, coronavirus, crisi imprese

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