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L’ex startup HR che si prende cura dell’istruzione e dell’ambiente

Gli obiettivi globali di sostenibilità sono ben lontani dall’essere raggiunti. Lo confermano le Nazioni unite che, poco prima della Conferenza delle parti (Cop26) sul tema dei cambiamenti climatici – vertice internazionale tenutosi a Glasgow a novembre 2021 – ha rilevato che, con gli attuali piani presentati dai vari Paesi, la temperatura globale è destinata ad aumentare di 2,7 gradi entro la fine del secolo (quando l’obiettivo è evitare di arrivare +1,5 gradi rispetto al periodo pre industriale). 

Fra i ‘temi caldi’ di questo periodo pandemico non c’è solo il clima. È di recente emersa prepotentemente, infatti, la questione scolastica. Proprio il Covid-19, fra sospensione delle lezioni e Didattica a distanza (Dad), ha impattato molto sull’istruzione, causando gravi danni: l’Onu stima una regressione di 20 anni di progressi nell’ambito, con difficoltà rilevate soprattutto nell’aumento di bambini con un bassissimo livello di competenza nella lettura.  

Per sostenere progetti che influiscano positivamente su questi aspetti prioritari è di recente stata costituita Personio Foundation, un’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro che offre finanziamenti e sostegno operativo a Organizzazioni non governative (Ong) e imprese sociali. Lanciata dai fondatori dell’omonima startup, multinazionale tedesca di software HR per le Piccole e medie imprese (PMI) nata nel 2015, la fondazione ha sede in Europa, ma è aperta a valutare proposte provenienti dagli altri Continenti, tramite due programmi: Impact portfolio e Impact accelerator. 

L’1% dell’equity per cause socialmente utili 

Con uno stanziamento di 63 milioni di dollari (pari a poco più di 55 milioni di euro) e ulteriori donazioni di 3 milioni di dollari (circa 2,6 milioni di euro) da parte dei fondatori e degli investitori di Personio – la fondazione è infatti nata da un impegno preso in fase di costituzione della stessa azienda, quando i fondatori hanno deciso che l’1% dell’equity dell’impresa dovesse essere destinato a cause socialmente utili – l’iniziativa ha avuto una partenza rapida: per candidare il proprio progetto è possibile presentarlo sul sito web o sui canali social della fondazione, nel corso del 2022. 

Con uno screening, effettuato sulla base di 10 parametri – fra cui solidità e impatto sociale – le aziende individuate per il programma Impact portfolio possono ricevere finanziamenti non vincolati e attività di mentoring collaborativo. L’obiettivo, per il primo anno, è sostenere 10 organizzazioni non profit e imprese sociali attive nel campo dell’istruzione e della sostenibilità ambientale; per poi selezionarne di nuove ogni anno. Impact accelerator, invece, offre gratuitamente consulenza HR – attraverso una comunità e un centro di competenza – per supportare le società e le imprese del Terzo settore a implementare pratiche di gestione delle risorse umane per sviluppare il loro bene più prezioso: le persone. 

A sostenere l’importanza dell’iniziativa è il co-fondatore di Personio e Presidente della fondazione, Hanno Renner, che ha spiegato: “La crisi del Covid-19 ha notevolmente aumentato la disuguaglianza educativa in tutto il mondo. Noi, inoltre, siamo l’ultima generazione in grado di modificare il corso del cambiamento climatico. Personio Foundation aiuterà a guidare le iniziative in queste aree fondamentali che richiedono un’azione immediata e che stanno particolarmente a cuore ai dipendenti e ai fondatori della società”.  

L’iniziativa lanciata di recente è solo una delle numerose azioni ‘sociali’ della multinazionale tedesca, che lavora per rendere accessibili i software per le risorse umane a organizzazioni benefiche e spinge i propri dipendenti a partecipare a eventi di impatto sociale. A ottobre 2021 risale inoltre l’annuncio di uno stanziamento di 1,2 milioni di euro per stimolare l’adozione delle più recenti tecnologie HR nelle PMI europee attraverso il Digital HR accelerator program, un progetto per supportare le imprese nella ripartenza post emergenza sanitaria.  

Fare del bene partendo dal basso 

Un altro aspetto importante del periodo che stiamo vivendo è la digitalizzazione. Come ormai è noto la pandemia ha accelerato questo processo in tutte le PMI europee, ma una possibile conseguenza è la moltiplicazione degli strumenti per la gestione dei dati relativi al personale (secondo Personio la media è di oltre 40 diverse soluzioni per impresa). “Abbiamo visto i team delle risorse umane affrontare la sfida durante la pandemia, ma ora è fondamentale che riflettano su come lavorare con i collaboratori e i potenziali candidati a lungo termine”, ha commentato Ross Seychell, Chief People Officer di Personio. E la società si pone proprio l’obiettivo di estendere anche alle aziende più piccole gli strumenti di cui godono le più grandi. 

È infatti da questa idea che è nata Personio, che, in soli sei anni, è diventata una delle startup più preziose d’Europa, con un valore di 6,3 miliardi di dollari (circa 5,5 miliardi di euro). L’impresa nasce dalla necessità espressa da un amico dei fondatori, il quale (nel ruolo di Chief Financial Officer) riscontrava difficoltà nella gestione del personale, non disponendo di un software adeguato. Così quattro giovani amici, senza un ufficio né alcun finanziamento, hanno deciso di lavorare al loro primo software, fra lezioni universitarie e lavoretti per mantenersi gli studi. Negli anni successivi la società ha raccolto investimenti per 500 milioni di dollari (circa 441 milioni di euro), assunto più di 1.000 persone e si è evoluta secondo la filosofia di Renner, che ha affermato di voler lasciare ai suoi collaboratori il potere di prendere decisioni e agire come veri imprenditori. 

HR, Personio Foundation, Ong, Hanno Renner


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Francesca Albergo

Laureata in Scienze Umanistiche per la Comunicazione – percorso del teatro e dello spettacolo – Francesca Albergo ha successivamente conseguito un master in Professioni e Prodotti per l’Editoria. Dopo un’esperienza di cinque anni nelle Risorse Umane – durante i quali non ha mai abbandonato lettura e stesura di testi – la passione per le parole, la scrittura e (soprattutto) la grammatica l’ha portata a riprendere la sua strada, imparando a ‘vivere per lavorare’, come le consigliò un professore al liceo. Amante della carta e del ‘profumo dei libri’ si è adattata alla frontiera digital dell’Editoria, sviluppando anche competenze nella gestione di CMS. Attualmente collabora in qualità di editor e redattrice con case editrici e portali web. Nella sua borsa non mancano mai un buon libro, una penna (rigorosamente rossa) e un blocco per gli appunti, perché quando un’idea arriva bisogna esser pronti ad accoglierla.

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