Pay gap, se il capo prende 137 volte di più del collaboratore

Azionisti sempre più ricchi, nonostante i dipendenti abbiano sofferto l’impatto della pandemia sul proprio lavoro e sui propri stipendi. Lo studio annuale sul pay gap interno alle aziende, pubblicato dal sindacato svizzero Unia, ha accesso i riflettori su un divario che resta significativo. E che anzi appare accentuato dopo l’anno nero del Covid-19.

In Italia, secondo l’ultimo Salary Outlook di JobPricing, la distanza fra vertice e base della piramide aziendale è un indice pari a 9,3. La retribuzione del manager meglio retribuito sul mercato è oltre nove volte superiore a quella dei lavoratori con la retribuzione globale più bassa. Si passa dai 22.400 euro dell’operaio ai quasi 209mila del vertice. Un dato riferito, però, a tutto l’universo imprenditoriale italiano e non soltanto alle società di maggiori dimensioni dove ci sono le differenze più marcate.

Unia ha invece esaminato 37 compagnie svizzere quotate in Borsa, scoprendo che il rapporto medio tra lo stipendio più alto e il più basso percepito all’interno dell’azienda è di 1 a 137. La differenza più alta si registra nel settore farmaceutico: in casa Roche il dipendente meno pagato dovrebbe lavorare 298 anni per guadagnare quanto il CEO incassa in un anno; al secondo posto tra i manager più pagati c’è il numero uno della società di servizi finanziari UBS, seguito dal CEO di Nestlé e dal numero uno di Novartis.

Secondo lo studio del sindacato elvetico, nonostante le perdite dovute alla crisi, in molte aziende gli stipendi degli Amministratori Delegati hanno continuato a crescere. E anche gli azionisti se la sono passata bene: i dividendi pagati sono aumentati in media del 5% nel 2020. L’analisi di Unia fa notare anche come ben 14 aziende svizzere abbiano fatto ricorso ai sostegni statali per compensare le minori ore lavorate, ma abbiano allo stesso tempo pagato dividendi da capogiro ai propri azionisti.

Fonte: Swissinfo.ch

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Giorgia Pacino

Articolo a cura di

Giornalista professionista dal 2018, da 10 anni collabora con testate locali e nazionali, tra carta stampata, online e tivù. Ha scritto per il Giornale di Sicilia e la tivù locale Tgs, per Mediaset, CorCom - Corriere delle Comunicazioni e La Repubblica. Da marzo 2019 collabora con la casa editrice ESTE. Negli anni si è occupata di cronaca, cultura, economia, digitale e innovazione. Nata a Palermo, è laureata in Giurisprudenza. Ha frequentato il Master in Giornalismo politico-economico e informazione multimediale alla Business School de Il Sole 24 Ore e la Scuola superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” all’Università Luiss Guido Carli.

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