Ripartire sì, ma in sicurezza: il caso Pellegrini

Riaprire in sicurezza deve una priorità per le aziende che vogliono ripartire dopo l’emergenza sanitaria. Solo l’attenzione alla salvaguardia della salute delle persone, infatti, permetterà di tornare a lavorare con serenità.

Con questo spirito Pellegrini, player della ristorazione collettiva e del welfare, ha messo in sicurezza i propri 600 ristoranti presso aziende, ospedali, comunità religiose e case di riposo, che sono rimasti in gran parte aperti negli scorsi due mesi o che riapriranno dal 4 maggio.

Lo ha fatto unendo il suo know-how (che le deriva da 55 anni di esperienza nella ristorazione e 30 anni nella sanificazione di ospedali e aziende), alle competenze scientifiche del Prof. Roberto Burioni e al supporto della società Lifenet Healthcare.

Pellegrini ha potuto così realizzare un protocollo relativo all’attività di ristorazione, in presenza del coronavirus, con regole e raccomandazioni per i propri dipendenti e per i commensali che frequentano i ristoranti, al meglio delle conoscenze operative e della conoscenza medica sul Covid-19.

Formazione e assistenza continua

La collaborazione con il Prof. Roberto Burioni e con Lifenet Healthcare non si limiterà a questo. Per tutta la durata della pandemia, Pellegrini riceverà supporto e assistenza sulla base delle evoluzioni del contagio da SARS-CoV-2 e realizzerà sessioni di formazione dedicate al proprio personale interno, a partire dai responsabili operativi e dai direttori di servizio, approccio indispensabile per creare consapevolezza e partecipazione e dando così loro strumenti sempre aggiornati per fornire un servizio ad alto valore aggiunto per i clienti e gli utenti finali.

Il protocollo per una riapertura in sicurezza della ristorazione comprende alcune regole essenziali che vanno dal distanziamento sociale all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali (DPI), a cui si aggiungono tutti quegli accorgimenti che rendono la mensa un luogo il più possibile sicuro in cui poter trascorrere la propria pausa pranzo in sufficiente serenità, valore inestimabile in un contesto di continuo richiamo ai rischi connessi con ogni idea di socializzazione.

Ne sono esempio la creazione del ruolo di Covid Manager all’interno di ogni mensa per un puntuale controllo del rispetto delle regole, la possibilità di predisporre separatori che siano una barriera per le particelle potenziali portatrici di virus, l’abolizione delle isole di condimento e la relativa sostituzione con mono-dosi forniti in linea, l’imbustamento di tutte le posate sanificate, la possibilità di prenotare il pasto attraverso una piattaforma tecnologica dedicata e di ritirarlo presso il ristorante. Il tutto associato a rigide norme per il personale Pellegrini sia in termini di igiene sia di organizzazione del lavoro.

Pellegrini, mensa aziendale, protocollo sicurezza, Roberto Burioni, Lifenet Healthcare

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