Unicredit valorizza il talento e la leadership femminile

Nonostante persista un divario di genere nell’occupazione, nel 2022 il tasso di impiego femminile ha raggiunto il 51,6%, registrando un nuovo record. Sostenere le donne nel loro percorso e contribuire alla crescita dell’imprenditoria femminile è una delle priorità di Unicredit, che ha da poco lanciato la terza edizione del progetto di empowerment Women Onboarding. Nel 2023 l’iniziativa ha coinvolto un numero maggiore di imprenditrici di PMI, raggiungendo 64 partecipanti (il doppio rispetto alla prima edizione). Inoltre, questa edizione ha coinvolto non solo le donne membre degli Advisory board UniCredit e delle PMI clienti, ma anche mentor provenienti dalla Territorial community di UniCredit e dal network femminile GammaDonna, associazione no-profit che promuove la crescita del ruolo delle donne come imprenditrici.

“Supportare le donne nei loro percorsi lavorativi è una naturale conseguenza del nostro impegno volto a costruire una società più equa e giusta per clienti, dipendenti e comunità in cui operiamo. Vogliamo essere dei catalizzatori dell’empowerment delle donne e dei giovani, annullando il gender gap e offrendo all’imprenditoria femminile gli strumenti necessari per competere”, ha dichiarato Remo Taricani, Deputy Head Italy di UniCredit.

L’imprenditorialità femminile è attenta al sociale

Nel corso del 2022 si è osservata una stabilità considerevole nell’incidenza delle imprese gestite da donne nel panorama imprenditoriale italiano, attestandosi al 22,2% (pari a oltre 1,3 milioni di aziende), in lieve diminuzione rispetto al 2021 (22,1%). Nonostante ciò, il contesto pandemico ha portato a una diminuzione di 6mila unità, sebbene il numero di imprese maschili perdute sia stato superiore (oltre 40mila). La distribuzione delle imprese femminili per tipologia rimane costante: le ditte individuali registrano la quota più alta (28%), seguite dalle società di persone (21%), mentre le società di capitali mostrano la percentuale più bassa (18%). Emergono, tuttavia, segnali positivi nelle nuove forme di imprese: le PMI innovative e le startup registrano un incremento costante di imprese gestite da donne, raggiungendo rispettivamente il 9% e il 16%. Sul fronte geografico, il Centro-Sud si conferma l’area con la maggiore presenza femminile, sebbene i risultati varino a seconda del settore: si assiste a una diminuzione dell’occupazione indipendente (nonostante un aumento complessivo) e a un aumento delle startup nel Centro, mentre le PMI innovative subiscono un calo.

Si registra un notevole aumento dell’imprenditorialità femminile all’interno del settore sociale. Questo comprende oltre 360mila imprese e istituzioni, evidenziando già oggi un tasso di occupazione femminile più elevato rispetto alle imprese tradizionali (con una percentuale che si avvicina al 60%), incluso un considerevole numero di posizioni manageriali, con oltre una dirigente su quattro. È inoltre evidente un vero e proprio aumento delle aperture di startup gestite da donne, che nel 2022 hanno rappresentato il 38% delle nuove iniziative imprenditoriali a vocazione sociale, raddoppiando rispetto al 2019.

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Martina Midolo

Martina Midolo

Classe 1996, Martina Midolo è giornalista pubblicista e si occupa di social media. Scrive di cronaca locale e, con ESTE, ha potuto approfondire il mondo della cultura d'impresa: nel raccontare di business, welfare e tecnologie punta a far emergere l’aspetto umano e culturale del lavoro.

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